Giro d’Italia, Yates fa tremare Bernal

L’inglese attacca sulla salita di Sega di Ala, dove vinte Martin, e stacca la maglia rosa riducendo il divario dal leader della corsa

Daniel Martin si prende la tappa mentre nella classifica generale arriva un terremoto: Yates fa tremare Bernal e riapre il Giro. Da Canazei si scende verso Trento e dopo un breve tratto pianeggiante si torna a scalare, prima il passo di San Valentino, una salita di circa 15 km con una pendenza media del 7,8%, poi si sale verso l’arrivo di Sega di Ala, 12 km con una pendenza media vicina al 10%.
La partenza in discesa rende praticamente impossibile la creazione di una fuga. Servono più di 50 km per delineare la gara, all’attacco vanno 19 uomini, dal gruppo escono altri tentativi che però risultano vani. Il gruppo lascia fino a 5 minuti di margine, il team Bikeexchange, di Yates, non vuole però far scappare i fuggitivi e infatti si mette davanti ad alzare il ritmo. Sulla salita del passo San Valentino l’andatura fa male a molti, il gruppo si assottiglia e recupera circa 3 minuti agli attaccanti. Nel finale della discesa una caduta coinvolge, purtroppo, Nibali e Ciccone, il siciliano continua nel segno della sfortuna mentre l’abruzzese rimonta con un grande sforzo. Sull’ultima salita parte Martin, staccando Pedrero e Moscon. Il gruppo della maglia rosa dista circa 1’ e 30” dall’irlandese, nelle prime rampe Vlasov e Ciccone soffrono e iniziano a perdere metri. Tutti a maglia aperta, la salita è molto dura, a circa 5 km dalla conclusione cedono il passo anche Carthy e Bardet. Almeida parte, dopo poco si alza sui pedali Yates marcato da Bernal, finalmente l’inglese torna a danzare sui pedali. La maglia rosa si impianta, così, Yates e Almeida insistono.
Nell’ultimo chilometro, mentre Martin alza le mani per il trionfo, Almeida scatta e arriva secondo lasciando a Yates la terza posizione. Bernal arriva stremato, il Giro è tosto e manca ancora tanta salita, la corsa rosa è tutta da vivere.

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