Giro d’Italia: Yates attacca e trionfa sull’Alpe di Mera, Bernal tiene

Simon Yates vince la tappa e guadagna 34” a Bernal, la maglia rosa controlla il margine ancora abbastanza rassicurante.La tappa 19 vede una modifica del percorso, per rispettare le vittime della strage della funivia, viene eliminato il passaggio sul Mottarone deviando la corsa sul Gignese: 166 km con 2800 metri di dislivello.
Ormai lo spartito iniziale lo potremmo scrivere a occhi chiusi, scatti e controscatti per cercare la fuga e velocità folli nella prima ora. Sei uomini riescono ad avere il via libera del gruppo. I fuggitivi non prendono mai un grande margine, oggi gli uomini della generale vogliono tenere tra loro la lotta per la vittoria di tappa. Dopo la prima discesa la Deceuninck Quick Step prova un allungo e crea un buco, rimane dietro Martinez, l’ultimo uomo di Bernal, la Ineos Grenadier ferma Ganna, che come al solito fa un gran lavoro ricucendo il divario. I fuggitivi vengono raggiunti ai piedi dell’ultima salita. La Deceuninck Quick Step, per Almeida, e la Bike Exchange, per Yates, sembrano alleate, si alternano davanti con un gran ritmo, circa ai meno 6 km dal traguardo parte Almeida, poco dopo lo segue Yates, la maglia rosa scortata da due compagni procede col suo passo. L’inglese sembra intenzionato a far saltare il banco, ma Bernal, con intelligenza e cuore, non affonda e gestisce. Yates trionfa sull’inedita salita dell’Alpe di Mera, secondo Almeida e terzo un immenso Caruso. Il vantaggio di Bernal sembra rassicurante con 2’ e 29” su Caruso e 2’ e 49” su Yates: la sua Ineos Grenadier e le sole due tappe rimaste, di cui una crono, fanno pensare che tutto sia scritto, ma il Giro finisce quando finisce il Giro. La cartolina più bella di questa tappa rimane la donazione dei premi di giornata per il piccolo grande superstite della funivia. Tutta la carovana, dagli organizzatori ai corridori fino ai tifosi, vuole solo una vittoria, la tua, forza Eitan.