Giro d’Italia, tappa a Dombrowski e maglia rosa a De Marchi

Sugli appennini emiliani Ganna deve sacrificarsi per il capitano Bernal e cede la leadership

Una gara nella gara, vince Dombrowski mentre tra i big fanno faville Bernal, Vlasov, Landa e Carthy che fanno crollare Almeida. Ganna rispetta le scelte del suo team e si sacrifica per il suo capitano Bernal, cedendo la maglia rosa ad Alessandro De Marchi.
Probabilmente galvanizzati dalla grande vittoria di ieri di Van Der Hoorn tanti provano a uscire dal gruppo, ma tutto ciò non è così facile: solo dopo diversi chilometri a poco a poco si forma una fuga di 25, diversa dal solito, è raro vedere un gruppo così affollato all’attacco. Dopo circa 80 Km percorsi nelle terre dei salumi, tra Piacenza e Parma, la gara svolta ed entra negli appennini emiliani. Il paesaggio cambia, solo salite e discese, salite vere con tratti ben oltre al 10% e discese tecniche rese ancor più difficili dalla pioggia. I componenti della fuga non fanno paura ai capitani delle grandi squadre, gli attaccanti hanno il via libera per lottare per la vittoria di tappa. Mentre la fuga nelle prime ascese si apre e perde alcuni pezzi, il gruppo procede a passo regolare trainato per diversi chilometri da un generoso, forse troppo, Filippo Ganna. Taaramae e Jensen sferrano un affondo importante e scappano in solitaria, dietro non si accordano lasciando guadagnare ai due nordici un minuto di vantaggio. De Marchi e Dombrowski non ci stanno, li riprendono e scattano ancora. L’americano ha più forza e vola a vincere ma l’italiano non molla perché sa che al traguardo lo aspetta la maglia più bella, la maglia rosa.
I big della classifica generale accelerano solo nel finale ma regalano grande spettacolo, a circa 4 Km dall’arrivo parte Landa, subito seguito da Vlasov, Ciccone, Carthy e Bernal. Yates e Nibali controllano il passivo senza naufragare a differenza di Almeida che paga ben 5 minuti. Le salite sono iniziate e le grandi emozioni non si sono fatte attendere.

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