Giro d’Italia: Bernal sembra inattaccabile, ma arrivano altre tappe da paura

I corridori tirano il fiato in vista degli ultimi cinque giorni cruciali: già mercoledì si torna a salire da Canazei, domenica la crono finale con arrivo a Milano

Nel secondo e ultimo giorno di riposo, prima del rush finale, cerchiamo di rimettere ordine e di vedere cosa ci aspetta nelle ultime 5 tappe del Giro d’Italia.
Egan Bernal ormai sembra inattaccabile: oltre ad avere la squadra più forte, tappa dopo tappa dimostra di averne di più, prova la sua forza ogni volta che la strada lo permette. Il colombiano, cresciuto in Italia, conosce il valore del rosa e cerca di onorarlo ogni volta: a Cortina poi, togliendosi la mantellina per mostrare la maglia rosa, ci ha emozionato. Cerca di dare spettacolo, non è solo un tattico attento ai dati del suo ciclo computer, in ogni pedalata mette il cuore e forse anche per questo ci piace sempre di più.
Un grande applauso va a Caruso, secondo nella generale a 2’ e 24”. Il podio sarebbe un meritato premio alla carriera, un ottimo risultato, soprattutto visti i nomi che lascerebbe alle sue spalle. La delusione, al momento, arriva da Simon Yates, dopo il suo Tour of the Alps ci si aspetta certamente di più, quinto in generale a 4’ e 20” dal leader, a 2” da Vlasov e a 40” da Carthy.
Rimane ancora aperta la bagarre sia per la maglia ciclamino, attualmente di Sagan, sia per la maglia blu, indossata da Bouchard.
Domani, mercoledì 26 maggio, si ripartirà da Canazei: l’arrivo in salita promette spettacolo, dopo un inizio mosso e dopo aver scollinato il passo di San Valentino i corridori dovranno affrontare l’inedita salita di Sega di Ala, 12 km con pendenza media del 9%. Il giorno seguente la carovana sfiorerà le nostre zone con l’arrivo a Stradella, una frazione molto lunga, una piccola classica in stile Milano-Sanremo, 228 km piatti tranne gli ultimi strappi nelle colline dell’oltrepò. Venerdì da Abbiategrasso si arriverà all’Alpe di Mera. La penultima tappa fa venire il mal di gambe solo a pensarla, 4200 metri di dislivello concentrati negli ultimi 80 km con un altro arrivo in salita in Valle Spluga sull’Alpe Motta. L’epilogo sarà la cronometro Senago-Milano con il classico arrivo in piazza del Duomo, gli uomini di classifica dovranno spingere fino all’ultimo centimetro.

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