Giovinazzo: «Nessuna aggressione»

L’Afp Giovinazzo si difende. Con un comunicato ufficiale giunto ieri sera in redazione la società pugliese contesta «con assoluto stupore» le dichiarazioni rilasciate al “Cittadino” dal ds giallorosso Gabriele Rachelini: «Erano steward, dirigenti dell’Afp, dirigenti del Lodi e giocatori della stessa squadra, quelli che occupavano il tunnel degli spogliatoi nel dopopartita». Il club pugliese nega che ci sia stato un «reiterato lancio di oggetti verso la panchina ospite», così come insulti da parte del presidente dell’Afp. «Non abbiamo altresì notizie né sul fatto che Marzella abbia avuto necessità di recarsi al pronto soccorso di Giovinazzo in seguito alle aggressioni subite né, cosa ben più rilevante, sulla presunta esplosione di una bomba carta all’indirizzo delle stanze occupate dagli atleti del Lodi nel loro albergo nottetempo. Inoltre, precisiamo che il figlio dell’arbitro Parato non è un dirigente della nostra società. Tutto ciò provoca in noi molta amarezza». Intanto impazza il botta e risposta tra lombardi e pugliesi sul web. Ai giallorossi non va proprio giù il trattamento ricevuto dalla squadra nella trasferta di martedì sera, viceversa i padroni di casa respingono qualsiasi accusa. E al di là del comunicato ufficiale del club sul web si trova anche uno sfogo informale del presidente del Giovinazzo Vito Favuzzi: «Non avrei mai pensato che per tentare di giustificare un gesto inconsulto, determinato dalla perdita di controllo, dell’allenatore del Lodi, si potesse mettere su un simile castello di menzogne. Chi conosce i nostri tifosi sa che fanno dell’accoglienza e della tolleranza il proprio stile di vita».

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