GINNASTICA Carabelli prepara l’addio alla Fanfulla

Dopo trent’anni di presidenza il 61enne lodigiano è pronto a cedere il passo

Un secolo e mezzo di Ginnastica Fanfulla, 30 anni di presidenza di Giancarlo Carabelli, un decennio di permanenza alla “Ghisio”. Per i colori bianconeri il 2024 è anno di ricorrenze speciali. La prima, la più prestigiosa, cadrà in estate: il 15 agosto 1874 Tiziano Zalli fondò il club sportivo che si sarebbe rivelato il più longevo tra le realtà del Lodigiano. Ma se le celebrazioni del suggestivo anniversario saranno in autunno e sono ancora tutte da definire, il sodalizio bianconero parte già con una certezza: il 2024 sarà l’ultimo anno con Carabelli alla guida del club. «In autunno scadrà il mio mandato e mi farò da parte»: il dirigente lodigiano, 61 anni di cui quasi la metà trascorsi alla guida della Fanfulla, apre così l’intervista al “Cittadino”.

Lasciare dopo 30 anni non è certamente una decisione presa a cuor leggero...

«Ma è una scelta pienamente consapevole della realtà dirigenziale attuale. Sto vivendo alcune traversie di salute e soprattutto in società c’è gente capace, competente e appassionata: è il momento di lasciare e, probabilmente e finalmente, è pure l’ora che la Fanfulla abbia un presidente donna (la maggiore “indiziata” è l’attuale vice Chiara Postini, ndr). La società è solida, le mani in cui la lasciamo (sono uscite o usciranno dal consiglio anche Anna Pagani ed Ezia Mazzoni, ndr) sono ottime: aiuterò comunque la Fanfulla ad affrontare le acque agitate della riforma del lavoro sportivo, per la quale nutro più di una perplessità».

Nel 1994, quando venne eletto per la prima volta presidente, la realtà dello sport in Italia era molto diversa: come è cambiata la Fanfulla in questi 30 anni?

«Sono stati sei lustri di grandi soddisfazioni. Lascio una “macchina” con una “cilindrata” molto diversa: il nostro gruppo dirigente è partito dal niente e siamo felici di quel che è stato fatto. La società è cresciuta nei numeri e anche nell’attività, con la crescita della ritmica e l’ingresso della scherma».

Ne scelga uno: qual è l’affresco più brillante in questi 30 anni?

«Il biennio in Serie A1 di artistica femminile (2020-2021, ndr): siamo entrati nella ginnastica che conta e in un contesto del genere è davvero tutto un altro gareggiare. Credo si possa fare ancora molto, ma in ogni caso le sorelle Lisa e Marta Uggeri rappresentano l’immagine fanfullina più bella di questi 30 anni».

Nel 2024 sono anche dieci anni che la Fanfulla è “di stanza” alla “Ghisio”...

«Avere una “casa” per la Ginnastica Fanfulla è stato uno dei cardini del mio percorso da presidente: prima della “Ghisio”, nel 2005/2006 abbiamo ristrutturato la palestra “Lilly Scaricabarozzi” e quella fu la nostra casa per quasi dieci anni».

Quanto è cambiata invece la ginnastica artistica?

«È cambiato molto il livello acrobatico degli esercizi e noi nel nostro piccolo siamo contenti di aver modificato la metodologia: tutti i nostri allenatori sono allineati sull’idea che bastino cinque giorni settimanali di allenamento senza imporre a ragazze giovanissime sette giorni su sette in palestra. Le ore di allenamento contano, ma è la qualità a fare la differenza: il prezzo da pagare ai volumi eccessivi sono gli infortuni e Lisa Uggeri, che a quasi 24 anni continua con profitto la carriera, è un esempio di un’oculata programmazione. E poi ci sono i risvolti psicologici: l’idea di passare l’intera gioventù in palestra non è un concetto applicabile a tutte. Non bisogna mai dimenticare la ragazza che c’è alle spalle di ogni giovane atleta»

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