Gallinari sta due ore sotto i ferri

Nella tarda serata di ieri papà Vittorio ha ricevuto

un sms dalla moglie Marilisa, in clinica a Vail: «Danilo era ancora sotto l’effetto dell’anestesia»

È terminato intorno alla 22.30 italiane (14.30 locali) di ieri l'intervento chirurgico cui si è dovuto sottoporre Danilo Gallinari, operatosi al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro presso la clinica del dottor J. Richard Steadman a Vail, celebre meta sciistica del Colorado sita a un centinaio di chilometri da Denver. «Purtroppo nell'ospedale non prende bene il telefonino oppure non è possibile tenerlo acceso a lungo - ha rivelato nella tarda sera di ieri papà Vittorio Gallinari a "il Cittadino" -, quello che so è che mia moglie, che è negli Stati Uniti, mi ha appena mandato un sms dicendomi che l'intervento, durato un paio di ore, è terminato e ora Danilo è ancora sotto l'effetto dell'anestesia».

Solo nella giornata di oggi si avranno, quindi, maggiori dettagli e informazioni sull'esito dell'operazione, che ha costretto il campione di Graffignana a saltare i play off Nba - che al momento vedono i suoi Denver Nuggets, orfani del proprio miglior giocatore, essere tragicamente sotto per 3-1, nonostante il fattore campo favorevole, e ormai a un passo dall'eliminazione al primo turno contro i Golden State Warriors di un incredibile Stephen Curry - e che gli costerà pure la partecipazione agli Europei in Slovenia del prossimo settembre con la maglia azzurra. Era il 5 aprile scorso nella gara al "Pepsi Center" di Denver contro i Dallas Mavericks, quando in una penetrazione in uno contro uno sul campione tedesco Dirk Nowitzki il suo ginocchio mancino si è girato e ha fatto "pop", come Danilo stesso ha rivelato, obbligandolo così ad andare sotto i ferri.

Dopo un periodo di rafforzamento dell'intera muscolatura della gamba sinistra, il "Gallo" ha scelto di farsi operare da un autentico luminare del ginocchio, quale il dottor Steadman nella clinica privata che porta il suo nome e bisognerà attendere ora qualche giorno per provare a emettere i primi verdetti, seppur prematuri, sul suo rientro in campo. I primi passi del recupero verranno sicuramente svolti tra le montagne di Vail, la cittadina a 2.500 metri sopra il livello del mare che ha visto già guarire moltissimi atleti da brutti infortuni, da ultimo Giuseppe "Pepito" Rossi, ma è probabile che l'intera riabilitazione verrà fatta proprio in Colorado, a stretto contatto con tutta l'equipe medica che ha svolto l'intervento. Nella speranza di rivedere la classe e il talento del nostro astro lodigiano bucare la retina a più non posso già dal prossimo campionato Nba.

Lorenzo Meazza

© RIPRODUZIONE RISERVATA