Faverani alla finale di “Wembley”

Nato come arbitro e arrivato fino all’Interregionale,

è poi diventato assistente e ha diretto in Serie A

e ha partecipato agli Europei e al Mondiale per club

Da Calcio Spino-Dresano del campionato Esordienti del 1987 a Bayern Monaco-Borussia Dortmund, finale di Champions League a “Wembley” sabato 25 maggio 2013: la splendida parabola di Renato Faverani culmina dunque con il massimo appuntamento del calcio continentale per club. Nato arbitro e arrivato in un batter d’occhio fino all’allora campionato Interregionale, poi è diventato assistente e ha collezionato 145 presenze in Serie A e 59 in Serie B . Diventato “internazionale” ormai da sette anni, il 43enne di Pantigliate ha girato il mondo e vanta le esperienze agli Europei di Polonia e Ucraina del 2012, i Mondiali per club del dicembre 2011 in Giappone e numerose apparizioni in Champions League ed Europa League per un totale di 55 gettoni di presenza. Senza contare le designazioni in partite di vari campionati esteri come Qatar, Tunisia, Romania e Arabia Saudita e altre manifestazioni a livello giovanile.

Ma non è finita, proprio perché è già ufficiale la sua partecipazione ai prossimi Mondiali Under 20 in programma in Turchia nel prossimo mese di giugno, con all’orizzonte peraltro i Mondiali del 2014 in Brasile che sarebbero per lui l’apoteosi della splendida carriera.

Ma, fedele al suo principio per cui l'attenzione deve essere sempre rivolta all'impegno più immediato, Faverani pensa alla finale di “Wembley”, tinta di tricolore con in campo la cinquina arbitrale italiana guidata da Nicola Rizzoli, con Faverani e Andrea Stefani coppia di assistenti (Gianluca Cariolato sarà la riserva a disposizione) e gli addizionali di porta Gianluca Rocchi e Paolo Tagliavento, mentre il quarto uomo sarà lo sloveno Damir Skomina. Per la cronaca, l'ultimo arbitro italiano a dirigere una finale della massima competizione europea per club era stato Stefano Braschi, attuale designatore della Can di Serie A e avvenne ancora in un derby, quello spagnolo tra Real Madrid e Valencia.

E questo è un altro riconoscimento per la classe arbitrale italiana, spesso bistrattata in casa propria ma tenuta nella massima considerazione a livello internazionale. Ma la soddisfazione è comunque grande per Faverani, da sempre appartenente alla sezione Aia di Lodi, che al momento non può esprimere pubblicamente per evidente motivi, peraltro concentrato sull'evento con la giusta tensione e la responsabilità che fanno parte delle aspettative della vigilia. E c'è da credere che faranno il tifo per lui tutti gli arbitri lodigiani, con in testa il presidente provinciale Gentile, che potranno ammirare il loro collega in una gara di tale portata e in uno degli stadi più prestigiosi del mondo.

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