Da Vizzolo a Sochi: la storia di Stefano

È arrivato nel Sudmilano nel 2000 da Roma per coltivare il suo sogno e ce l’ha fatta grazie alla federazione tedesca: gareggerà con Tanja Kolbe

Da Vizzolo a Sochi, tifando Germania. È la curiosa e originale storia di Stefano Caruso, danzatore su ghiaccio classe 1987, da anni di stanza nel Sudmilano dopo essersi trasferito in tenera età da Roma per inseguire il suo sogno. Ossia quello di diventare uno dei migliori esponenti mondiali del pattinaggio di figura, disciplina che gli ha appena garantito il “pass” per le imminenti Olimpiadi invernali in Russia. Caruso però non potrà difendere la bandiera italiana: da quattro anni gareggia infatti in coppia con la tedesca Tanja Kolbe e a Sochi parteciperà per i colori della Germania. Una scelta forzata dopo che, a fine 2009, Caruso ha deciso di separarsi dalla sua partner Isabella Pajardi (con la quale aveva disputato i Mondiali Juniores e gli Europei Seniores a Helsinki)

Stefano con la tedesca Tanja Kolbe

trovando nuovo entusiasmo nel sodalizio con la Kolbe. «Conoscevo già Tanja, ci siamo affrontati diverse volte da avversari - racconta il vizzolese -. Dopo la fine del rapporto con la Pajardi mi sono trovato spaesato e demotivato. Allora mia madre, in segreto, mi ha iscritto al sito Ice partner search, una sorta di "ritrovo" per i pattinatori che cercano un compagno di gara. Mi ha contattato Tanja e nel marzo 2010 ci siamo incontrati a Berlino per una prova: è scattato un feeling perfetto e da lì è iniziata la nostra collaborazione».

La sintonia si è riverberata in pista: nel loro curriculum spiccano già un ottavo e un undicesimo posto agli Europei e la medaglia d'argento nell'ultimo campionato tedesco. «Quando ci siamo proposti alla federazione italiana siamo stati sostanzialmente "rimbalzati". La federazione tedesca invece si è dimostrata molto interessata, ha puntato subito su di noi: siamo una coppia giovane che ha ancora ampi margini di crescita. L'organizzazione tedesca è impeccabile: quello che dicono, fanno. In Italia invece la storia è un po' diversa. Mi spiace però non poter portare il tricolore: del resto mi sento e sono sempre italiano, anche se ora ho la doppia cittadinanza». Conquistata lo scorso settembre, dopo aver superato tre esami selettivi: un passo necessario per aspirare a entrare nel gruppo di atleti olimpici tedeschi. «Il 22 dicembre ci è arrivata la comunicazione ufficiale. I requisiti per essere ammessi alle Olimpiadi erano arrivare tra le prime due coppie ai campionati nazionali e ottenere almeno 134 punti in una gara disputata a Brastislava. Obiettivi raggiunti: andare ai Giochi è un grande sogno che si realizza. Non partiremo certo favoriti, ci sono coppie molto forti e consolidate: faremo di tutto per arrivare tra il 15esimo e il 20esimo posto per poi puntare ai vertici nei prossimi quattro anni».

Stefano e Tanja si allenano tutti i giorni, dividendosi tra il Palaghiaccio di Milano e quello di Berlino sotto la guida di Barbara Fusar Poli e René Lohse. In pista, a Sochi, la coppia si esibirà sulle note di "New York, New York" cantata da Liza Minelli e Luciano Pavarotti nel programma corto (balletto di 3 minuti con alcune regole fisse) e sulla melodia della colonna sonora del film Disney "Come d'incanto" per quanto riguarda la "free dance" (4 minuti senza regole fisse). «Il trasferimento a Vizzolo, nel 2000, mi ha permesso di coltivare il mio sogno - conclude Stefano, iscritto alla facoltà di lingua e letteratura straniera di Bergamo - . A Roma infatti non c'erano spazi adatti per potersi allenare regolarmente. Devo ringraziare i miei genitori per tutti i sacrifici che hanno fatto per me». Un aiuto per Stefano e Tanja potrà arrivare anche dai fans: cliccando sul sito www.aurango.com è infatti possibile donare da 5 euro in su per ammortizzare le spese sportive dei due atleti che la federazione tedesca non può sostenere.

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