Ciclismo, Van Aert è un “alieno”

Il giovane belga vince in discesa una delle tappe più importanti del Tour

Wout Van Aert non ha limiti e dopo il secondo posto arrivato nella volata di ieri vince una tappa mitica. Il giovane della Jumbo Visma prende la penna e scrive una storica pagina per il ciclismo andando all’attacco fin dalle prime battute. Tutti in piedi per applaudire questo campione. Ancora una volta la classifica generale cambia lasciando invariato il primato di Pogacar. Lo sloveno per la prima volta dimostra di essere umano perdendo alcuni secondi sull’attacco di Vingegaard che poi però verrà annullato nella discesa finale. O’Connor va in crisi e perde la seconda posizione mentre risalgono Uran, Vingegaard e Carapaz, racchiusi in 5” ma con un ritardo di più di 5’ da Pogacar.

Il Tour de France arriva al giro di boa, nell’undicesima tappa si pedala in Provenza. La frazione, che tutti indicano come la più dura di questa edizione, corre tra i meravigliosi campi lilla di lavanda fino ad arrivare al “monte calvo”, il Mont Venotoux. Si parte subito forte e scappano 16 uomini, Alaphilippe e Van Aert spiccano su tutti. La vera gara parte con la prima scalata al Mont Venotoux, anche se prima non si è scherzato per niente. Tra gli attaccanti ci pensa Alaphilippe, alza il ritmo e fa esplodere il suo gruppetto, mentre dietro arriva la corazzata della Ineos a scremare il gruppo dei migliori. La situazione si stabilizza fino alla mitica seconda ascesa, davanti provano gli uomini della Trek Segafredo, Elissonde allunga, Van Aert lo segue con a ruota Mollema mentre Alaphilippe si impianta sull’asfalto. Quando mancano 9 km alla vetta parte Van Aert, con una pedalata agile imprime una potenza incredibile sui pedali e scappa via. Mollema e Elissonde, compagni di squadra, provano a riprenderlo senza mai riuscire. Il campione belga vola tra le ali del pubblico prima di lanciarsi in picchiata verso la discesa che lo porterà a una fantastica vittoria. Immenso. Nel gruppo Thomas e tutta la Ineos lavorano per Carapaz, il ritmo fa cedere O’Connor, secondo in classifica, e la maglia gialla rimane da sola. Ai 2 km dalla vetta Vingegaard attacca, Pogacar prende la sua ruota solo per pochi metri e forse per la prima volta accusa la fatica. Lo sloveno perde qualche secondo ma nella discesa finale, con l’aiuto di Carapaz e Uran, recupera e sprinta in faccia a tutti. Sul paesaggio lunare del Mont Venotoux è atterrato un alieno di nome Wout Van Aert.

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