Ciclismo: le pagelle del Giro d’Italia con un 10 di stima a Nibali

Scontato l’ottimo voto a HIndley, ma Carapaz non è certo da bocciare e brilla anche l’azzurro di Pozzovivo

Dopo le grandi fatiche nelle 21 tappe del Giro d’Italia arriva il momento delle pagelle. La strada ha sancito delle sentenze indiscutibili che in diverse circostanze hanno ribaltato i pronostici. Partiamo con i promossi e infine andiamo sulle note dolenti degli sconfitti.
HINDLEY 9 Parte senza avere pressioni, cresce di condizione con il passare dei giorni, marca Carapaz e sul Fedaia entra nella storia. Vince meritatamente il Giro 105.
CARAPAZ 7 È il grande favorito per i bookmakers, a Torino conquista la maglia rosa e la conserva fino all’ultima frazione, gestisce i ritmi ma negli ultimi chilometri del Fedaia le gambe non rispondono. Ma non si può bocciare un ragazzo che arriva secondo.
LANDA 6,5 Il terzo gradino del podio non si butta via ma i suoi tifosi speravano in qualcosa di più, in salita danza con lo stile dei grandi ma manca il coraggio o la forza di provare un’azione per colorarsi di rosa.
NIBALI 10 Arriva 4° e ancora una volta è il migliore degli italiani in un grande Giro: il 10 e un immenso grazie sono obbligatori per una carriera come la sua.
POZZOVIVO 9 A 39 anni compiuti e soprattutto dopo gli infiniti incidenti arriva 8°, un risultato che forse nemmeno lui si aspettava, semplicemente un esempio.
VAN DER POEL 8 Vince la prima tappa e tiene la maglia rosa fino all’arrivo in Italia, corre per divertirsi e per divertire, sempre all’attacco senza badare troppo alle tattiche. Un corridore così fa bene al ciclismo.
CICCONE 5 La sua squadra e noi italiani speravamo in risultati ben diversi, sul Blockhaus crolla, la bella vittoria della quindicesima tappa non può bastare per un ragazzo che puntava alla generale.
YATES 5 Vince la cronometro di Budapest, poi fatica e sul Blockhaus dice addio al sogno rosa. Vince ancora a Torino ma nella tappa 17 alza bandiera bianca, un edema al ginocchio destro lo costringe ad arrendersi.

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