Cinque anni e otto mesi di reclusione per Luciano Moggi, 18 mesi per Leonardo Meani. In totale 21 richieste di condanna e tre di assoluzione. Al termine di una requisitoria che ha occupato quattro udienze i pm Stefano Capuano e Giuseppe Narducci hanno formulato le richiesta di condanna al processo di Calciopoli. La più alta, come previsto, quella nei confronti dell’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi, indicato come capo e promotore di una associazione per delinquere che avrebbe condizionato per anni gli esiti dei campionati. Sulle richieste dovrà ora pronunciarsi la nona sezione del tribunale di Napoli presieduta da Teresa Casoria. Le pene più alte sono state chieste per coloro che vengono ritenuti i promotori di Calciopoli, ovvero i personaggi di maggiore rilievo del sodalizio: oltre a Moggi i due ex designatori arbitrali Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto (rispettivamente 5 anni e 4 anni e mezzo), l’ex vicepresidente della Figc Innocenzo Mazzini (4 anni) e l’ex ds del Messina Mariano Fabiani (3 anni e 8 mesi). Tra gli imputati per i quali si sollecita la condanna vi sono anche importanti dirigenti di società, come il presidente della Lazio, Claudio Lotito (un anno e 10 mesi), i dirigenti della Fiorentina Andrea e Diego Della Valle (rispettivamente un anno e 10 mesi e due anni) e il presidente della Reggina Pasquale Foti (2 anni). Per il lodigiano Leonardo Meani, ai tempi dirigente addetto agli arbitri del Milan, la richiesta dei pm Stefano Capuano e Giuseppe Narducci è di un anno e sei mesi. In questi casi non si tratta però di persone ritenute legate all’organizzazione, e infatti a loro non è contestato il reato associativo bensì sono accusate di singole frodi sportive, come per esempio gli interventi di cui si sarebbero giovate le società viola e biancazzurra quando rischiavano di retrocedere.

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