Calcio, sfuma la trattativa per il Fanfulla

La trattativa è sfumata. Andrò avanti io, da solo, tenendo conto che possiedo il 10 per cento delle azioni del Fanfulla». Il presidente Roberto Minojetti annuncia con un comunicato stampa che è finita con un nulla di fatto la lunga serie di colloqui per il possibile ingresso di nuovi soci nella compagine societaria. Ecco il testo diffuso ieri mattina dall’avvocato lodigiano: “L’Ac Fanfulla 1874 comunica che nessun accordo per l’affiancamento nella gestione della stagione sportiva 2011/2012 è stato raggiunto. Confermando la disponibilità ad eventuali nuove trattative, il presidente ribadisce che, nei tempi federalmente prestabiliti, provvederà alla regolare iscrizione di tutte le squadre in organico”. La sensazione, almeno da una settimana a questa parte, era che l’esito sarebbe stato negativo. Lunga, lunghissima la fase di definizione di quella che era ormai diventata una vera e propria telenevola. O meglio, un tormentone, che da alcuni anni a questa parte puntualmente si ripropone. E, a dispetto delle voci che davano questa volta l’accordo già definito, anche stavolta destinato a non concludersi positivamente.

Dopo il 22 maggio (data della retrocessione del Fanfulla in Promozione) erano stati avviati dei colloqui con alcuni imprenditori, sempre però con alcuni «convitati di pietra» che non si sono mai manifestati pubblicamente. Si è sentito parlare di «imprenditori milanesi», di un paio di «imprenditori edili orginiari della Calabria, ora residenti nel Lodigiano» ma di persone se ne sono viste solo tre. E pure loro non hanno mai voluto rilasciare dichiarazioni. Sono l’imprenditore milanese Umberto Sozzi, in passato dirigente del Lecco e del Vigevano, il commerciante pavese Joseph Orlandini e il padre del giocatore Provasio, trequartista classe 1992 provato in amichevole alla «Dossenina» al “Trofeo Alessio Di Vita” il 10 giugno scorso. Quella sera i tre in tribuna parlarono a lungo con Minojetti e con Paolo Curti, tanto che sembrava proprio il bomber-pittore il candidato a diventare il nuovo allenatore. La scorsa settimana gli incontri sono proseguiti, ma con esito evidentemente negativo. Ieri il comunicato di Minojetti, che spiega così la fine della trattativa: «Gli imprenditori di Milano si sono ritirati e sul tavolo non sono stati messi i 10mila euro necessari per far fronte all’iscrizione al campionato e ai primi adempimenti. Senza di loro se ne sono andati tutti, quindi ora vado avanti io nella gestione del club. In proporzione, ovviamente, all’esborso che posso garantire che è rapportato al fatto che detengo il 10 per cento del pacchetto azionario (il resto delle quote sono del bresciano Pietro Bono, visto l’ultima volta a Lodi nel gennaio 2009, ndr). Ora i programmi diventano rapportati alla situazione economica che posso garantire». Cosa vuol dire? «Cercherò un campo per far allenare la squadra di sera, a livello di organico si ripartirà dagli under». La prima scelta da fare sarà quella del successore del tecnico Claudio Nichetti. Minojetti vorrebbe scegliere tra una rosa di tre. Il primo è l’ex giocatore e allenatore bianconero Virginio Gandini, nella scorsa stagione rimasto per poche partite sulla panchina dello Sporting San Donato. La seconda ipotesi conduce a un altro ex centrocampista fanfullino, il lodigiano Diego Dellagiovanna, nell’ultimo campionato fino a dicembre alla guida del Sant’Angelo. C’’era anche un terza pista che porta al giovane Luca Acernozzi, da sei stagioni allenatore del San Bernardo, ma sembra già sfumata. E l’ipotesi Curti? Pare difficile possa concretizzarsi. Come allenatore e, forse, anche come giocatore.

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