Calcio, il caso Seregno-Fanfulla non è chiuso

Dall’indignazione del tecnico Ciceri all’affondo del presidente Barbati: «Invieremo i filmati alle autorità nella speranza che intervengano»

Quando la partita non finisce la domenica. È martedì e ancora non si spegne l’eco delle polemiche per quanto accaduto allo stadio “Ferruccio” in occasione della sfida Seregno-Fanfulla. E per una volta non è il campo a fare parlare ma ciò che è successo prima, durante il match in tribuna e poi anche dopo con una guerra di comunicati.
«Quanto successo domenica è una pagliacciata che nulla dovrebbe avere a che fare con lo sport – ha commentato il tecnico lodigiano Andrea Ciceri in un’intervista pubblicata oggi sul “Cittadino” –. La regolarità della partita è stata inficiata, e non penso all’arbitro evidentemente condizionato da tutto quel clima intimidatorio, bensì dal non averci permesso di prepararci in maniera adeguata». La squadra bianconera infatti è stata lasciata fuori dai cancelli, senza poter accedere allo spogliatoio, per oltre 40 minuti tanto che l’arbitro ha dovuto posticipare l’inizio della partita di un quarto d’ora.
Domani dalle colonne del nostro giornale parlerà il presidente fanfullino Luigi Barbati che, indignato per il trattamento e le offese ricevuti, annuncia la volontà della società bianconera di rivolgersi alla procura federale: «Abbiamo tutti i filmati che dimostrano il clima che c’era in tribuna a Seregno, li consegneremo alle autorità nella speranza che intervengano».

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