Calcio, Dilettanti fra speranze e timori

Il derby Casale-Codogno di sabato ha dato un segnale di ripartenza forte a tutta l’ex zona rossa ma dopo il “caso Zelo” le società chiedono risposte

Un piccolo passo per giocatori, tecnici e dirigenti, un balzo gigante per il mondo del calcio del basso Lodigiano. Splendeva il sole sabato pomeriggio, ma alla “Ducatona” sembrava di essere sulla “luna” tanta era la meraviglia di muovere i primi passi nell’area degli spogliatoi e sul campo da gioco dopo sette lunghi mesi di stop e lontananza obbligata dal calcio e dall’agonismo in generale a causa dell’epidemia di coronavirus. Mancava solo il pubblico, perché si è deciso di giocare a porte chiuse per motivi di sicurezza sanitaria. Anche perché la notizia dei giocatori dello Zelo costretti in quarantena tiene acceso l’allarme, in un mondo del calcio che chiede risposte univoche. «Non vogliamo assolutamente alcune canale preferenziale – la posizione di Sergio Pedrazzini, consigliere del comitato regionale lombardo – ma dobbiamo anche capire che non si possono far perdere 14 giorni di scuola o di lavoro a ragazzi che giocano a calcio per passione. Va assolutamente rivisto il sistema perché così non regge».

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