Calcio: addio ai calcoli, il gol in trasferta non vale più doppio

L’Uefa ha deciso, dalla prossima stagione cambiano le regole nelle coppe europee: come sarebbe finito il derby Milan-Inter in Champions nel 2003?

La rivoluzione è servita. L’esecutivo della Uefa ha abolito la regola del gol che vale doppio in trasferta (a parità di punteggio) per le coppe europee. Dalla prossima stagione, le partite di Champions, Europa e Conference League che termineranno con risultato di parità tra andata e ritorno proseguiranno ai tempi supplementari ed eventualmente ai rigori. La norma del “gol che vale doppio in trasferta” resisteva dal lontano 1965: «Sebbene non ci sia stata unanimità di opinioni, molti allenatori, tifosi e altri attori del calcio hanno messo in dubbio la sua correttezza e hanno espresso la preferenza per l’abolizione della regola – spiega il presidente dell’Uefa, Alexander Ceferin -. Il suo impatto, peraltro, andava ormai contro il suo scopo originale in quanto dissuadeva le squadre di casa, specialmente nell’andata, dall’attaccare, perché temevano di subire un gol che avrebbe dato agli avversari un vantaggio cruciale».
La storia è piena di partite vinte grazie alla regola appena andata in pensione. I milanisti ricordano con gioia il gol di Shevchenko che valse ai rossoneri la qualificazione alla finale di Champions League 2003 dopo il derby contro l’Inter: 1-1 in trasferta dopo lo 0-0 in casa. Memorabile anche la rete di Iniesta al 93’ sul campo del Chelsea che regalò al Barcellona la finalissima nella principale coppa europea (0-0 in Catalogna, 1-1 a Londra). Il caso clamoroso più recente (2018) riguarda la Roma, sconfitta 4-1 a Barcellona e poi vincitrice (e qualificata) grazie al 3-0 all’“Olimpico”.

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