Bresciani: «Voglio giocatori sorridenti»

Primo obiettivo: riportare il sorriso in casa Amatori. Pierluigi Bresciani non ha ancora tenuto a battesimo quella che da domenica sera è diventata ufficialmente la sua squadra, ma ha già chiaro in testa quale sarà il suo compito almeno per il futuro più immediato. «Ci ritroveremo soltanto domani sera (stasera per chi legge, ndr) - il commento di Bresciani, 41 anni compiuti proprio sabato -, e credo che la prima cosa da fare sarà quella di ricompattare l'ambiente e ricreare quella serenità che purtroppo è venuta a mancare. Da parte mia c'è grandissimo entusiasmo e sono contento che la società abbia pensato a me in questo momento perché vuol dire che qualche cosa di buono ho fatto: non tanto come allenatore, perché è chiaro che in quel ruolo devo ancora dimostrare tutto, ma come persona». Bresciani vestirà in giallorosso solo e soltanto i panni dell'allenatore, mettendo da parte la voglia di scendere in pista: «Sarà anche un mio limite - spiega il nuovo tecnico, a Lodi dalla stagione 2010/2011 come giocatore di movimento -, ma per gestire al meglio la squadra non credo di poter scendere anche in pista». Nonostante fosse stato messo ai margini da Marzella a novembre, il fortemarmino non vuole fare polemica: «In questo momento l'ambiente lodigiano ha bisogno di tutto fuorché di negatività. Io credo che il mio compito adesso sia quello di ridare serenità a tutto l'ambiente: ai dirigenti, ai giocatori e anche al pubblico che viene a vedere le partite. Si vedeva lontano un miglio che non era più così. Mi dedicherò a questa causa a 360 gradi, mettendomi a disposizione completamente. L’hockey non lo invento di certo io e qui a Lodi abbiamo una squadra di campioni: ora sarà necessario lavorare sull'aspetto mentale e morale, poi magari passeremo anche a qualche accorgimento tattico». La fiducia nel gruppo è comunque alta: «Io credo che questa squadra sia fortissima e credo anche che si possa provare a vincere qualcosa. Ovvio che non sarebbe indicato sbilanciarsi, ma dobbiamo farci trovare pronti nel momento determinante della stagione e cioè in primavera. Abbiamo tutti i mezzi per raggiungere almeno la finale scudetto, poi vedremo. Ma, ripeto di nuovo, l'importante è arrivare al palazzetto con un bel sorriso e affrontare l'allenamento con la voglia di sudare e al tempo stesso di giocare e divertirsi. Adesso avremo due settimane di pausa, vedremo anche magari di scaricare un po'».

Bresciani aveva già maturato l'esperienza della guida tecnica con il Bassano dal 2005 al 2007. Ora tornerà a dirigere una prima squadra, pur mantenendo anche l'incarico di direttore tecnico del settore giovanile: «Io i ragazzi non li mollo - chiude Bresciani, campione del mondo con la Nazionale italiana a Wuppertal nel 1997 -. Ho passato momenti difficilissimi finora, ma è anche grazie all'affetto di tutte queste persone se sono riuscito a sopportare tutto ciò più o meno serenamente. Persone come Davide Ceccoli o Eugenio Benelli (responsabili del settore giovanile dell'Amatori, nda), i ragazzi e i genitori mi hanno dato una grossa mano, e per me è mio imperativo rimanere con loro».

Al. Ne.

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