
Più che la sconfitta, la paura. Non può certo definirsi tranquilla la trasferta dell’Amatori martedì a Giovinazzo, non tanto per la sconfitta meritata per 7-5, piuttosto perché una volta suonata la sirena è davvero successo di tutto. L’episodio sicuramente più grave è quello registrato attorno alle 2.40 della notte immediatamente successiva al posticipo della quindicesima giornata di A1: «Eravamo da poco arrivati all’hotel President di Giovinazzo dopo aver cenato al ristorante - il racconto del direttore sportivo Gabriele Rachelini, che ha seguito la squadra in trasferta assieme al dirigente Federico Mazzola e ai fratelli Carmine e Ivano Giuditta -, quando a un certo punto dalle nostre camere abbiamo sentito un forte boato e visto un bagliore. Ci siamo spaventati perché abbiamo realizzato subito che si trattava di una bomba carta, arrivata nei pressi della camera dei portieri Alberto Losi e Luca Passolunghi». Le autorità competenti del luogo sono state informate dei fatti (anche se i carabinieri di Giovinazzo fino a ieri sera non avevano ricevuto denunce ufficiali sull’accaduto, benché abbiano ricevuto la segnalazione dello scoppio) ma al momento non è ancora possibile sapere se effettivamente si trattasse di una bomba carta o di un grosso petardo. «Il botto è stato forte, questo lo posso assicurare - continua Rachelini -, i ragazzi erano spaventati e adesso sporgeremo denuncia presso il comando dei carabinieri di Lodi per tutto quanto accaduto. Nessuno di noi sta discutendo dell’andamento della partita, né della gente di Giovinazzo che ci ha sempre trattato bene, ma quanto registrato ieri sera ha dell’incredibile».
La scintilla che ha fatto scaldare gli animi è da collocare con ogni probabilità verso la fine della prima frazione di partita, quando l’arbitro ausiliario Parato di Giovinazzo ha erroneamente assegnato due falli di squadra in favore dei locali, scatenando le proteste dei dirigenti giallorossi: «Marzella è stato accusato di aver sputato all’indirizzo di Parato, cosa assolutamente non vera - le parole del ds giallorosso -. Questo è stato confermato anche da Antonio Toscano (giovinazzese presente al tavolo dei giudici, insignito dalla Lnh prima dell’inizio della gara con il premio “Piero Ferlinghetti” come miglior dirigente della scorsa stagione, ndr). Quest’anno abbiamo dimostrato con tutti i mezzi possibili e immaginabili di mettercela tutta affinché questo sport possa non avere più divieti per le tifoserie sugli spalti e poi ci troviamo a fare i conti con queste situazioni. È inaccettabile». L’indignazione della società giallorossa riguarda anche il “clima” della serata, tanto che lo staff societario ha già inoltrato anche ricorso alla Lega hockey per i fatti strettamente inerenti gli episodi accaduti all’interno del palazzetto di Giovinazzo: «Avevamo quattro steward locali posizionati praticamente nella nostra panchina, dei quali uno solo è stato per così dire “accomodante” nei nostri confronti - prosegue Rachelini -. Abbiamo ricevuto insulti e oggetti di qualsiasi tipo durante tutta la partita: acqua, bottiglie piene e accendini. E quando facevamo vedere al direttore di gara quello che ci stava piovendo addosso il presidente del Giovinazzo a sua volta ci riempiva di insulti. Una cosa incredibile davvero, senza contare che nel sottopassaggio che porta agli spogliatoi nel dopopartita ci saranno state una ventina di persone non autorizzate. Il direttore di gara Barbarisi era proprio di fianco a me e non può dire di non aver visto. Il nostro allenatore Pino Marzella questa mattina (ieri per chi legge, ndr) è dovuto addirittura andare al pronto soccorso in seguito alle aggressioni subite immediatamente dopo la gara».
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