BASKET Gli inizi all’Assigeco, l’amore per la Nazionale nonostante tutto: Gallinari ripercorre con “il Cittadino” la sua carriera VIDEO

L’INTERVISTA Più che l’orgoglio per l’approdo in Nba e la vittoria del titolo in Porto Rico per il campione lodigiano quello che conta davvero è essere stato «un modello positivo»

«Ricevo tanti messaggi da giovani che mi scrivono dicendo che sono stato per loro fonte d’ispirazione. Beh, questo è un aspetto che mi dà veramente una grande soddisfazione». Ecco, l’auspicio di essere stato «un modello positivo». Più che la soddisfazione per il titolo conquistato in Porto Rico con i Vaqueros de Bayamón nell’ultima stagione, più che l’orgoglio di aver calpestato ricevendo applausi a suon di canestri i parquet dell’Nba, è questa l’eredità che Danilo Gallinari spera di aver lasciato al mondo del basket e non solo. Lo spiega al “Cittadino”, rispondendo alle domande del nostro Luca Mallamaci, a una decina di giorni dalla decisione di ritirarsi dalla pallacanestro giocata.

Leggi anche

Un’intervista in cui ripercorre la sua straordinaria carriera a partire dagli inizi con l’Assigeco al “Campus” di Codogno («Un’esperienza che consiglio a tutti i ragazzi che desiderano giocare a basket: è stato un periodo super in una realtà bellissima. Per un ragazzo è decisamente formativa, impari tanto, ti aiuta a forgiare il carattere e ti diverti: aspetti che possono aiutare in una carriera») fino ad arrivare alla maglia della Nazionale, anche a costo di qualche infortunio che ha finito per condizionarlo pesantemente: «Sì, non mi sono mai tirato indietro per la maglia azzurra. Mi auguro che quanto ho fatto con passione e amore possa rappresentare un messaggio che rimanga e possa stimolare i giovani».

Leggi anche

Leggi l’intervista completa sul “Cittadino” in edicola venerdì 12 dicembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA