Azzurri tornati in Italia a testa bassa

Un mesto ritorno in Italia dopo il fallimento. Gli azzurri hanno rimesso piede in patria con addosso tutto il peso della sconfitta: sono sbarcati intorno a mezzogiorno a Malpensa con il boeing Tiziano 8081 che era decollato nella tarda serata di ieri dall’area militare dell’aeroporto Galeao a Rio de Janeiro, poi hanno proseguito per Roma Fiumicino, capolinea di un’avventura da dimenticare. Allo scalo milanese sono scesi i giocatori di Torino, Juventus e Milan (da Buffon a Sirigu, da Prandelli a Cassano), in quello romano i vari De Rossi, Aquilani, Perin, Cerci, Insigne, Candreva. E Balotelli? È sceso ovviamente a Malpensa e si è dileguato con uno scatto senza precedenti nel Mondiale: ad aspettare lui e Fanny c’era un minivan. La solitudine di Mario ha confermato la spaccatura con il resto della squadra. Buffon però non ha infierito: «Per noi è stata una brutta figura - le parole del portiere della Nazionale -. Le critiche a Balotelli? Non parlo di queste cose, non mi interessano le polemiche, ma solo il calcio». Poca voglia di parlare, pochi tifosi, ha prevalso l’indifferenza. A Fiumicino però c’era qualche striscione: “Che pippe! Vergognatevi, indegni!!!”. Difficile che gli azzurri li abbiano visti, dal momento che sono stati fatti passare da una delle uscite di servizio.

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