ATLETICA Due esempi per Kelly: gli exploit di Gloria Cugnach e Daniele Ruggeri

Doualla Edimo non è la prima campionessa italiana Cadette e primatista degli 80 metri del nostro territorio: i ricordi di chi l’ha preceduta

Primatista italiana (con 9”62, oltre a un “lunare” 9”40 ventoso) e ora anche campionessa italiana degli 80 metri Cadette: dallo scorso weekend la formidabile velocista in erba della Fanfulla Kelly Ann Doualla Edimo può fregiarsi di entrambi i prestigiosi “titoli”, perle preziose in un’età (la santangiolina frequenta la prima superiore al Pandini e compirà tra un mese i 14 anni) in cui l’atletica non può che essere vissuta con allegria e spensieratezza.

Doualla non è la prima atleta del territorio a essere l’under 16 più veloce d’Italia: ci riuscì, 48 anni fa, anche la melegnanese Gloria Cugnach.

A Jesolo 1975 vinse in 10”2 manuale: «Ogni volta che parlo d’atletica e penso a quegli anni mi vengono la malinconia e il batticuore - ricorda oggi -: quella fu una finale molto serrata, io e la seconda classificata chiudemmo con lo stesso tempo. Porto nel mio cuore però ancor di più l’esperienza di qualche mese prima a Palermo, quando ai Giochi della gioventù nazionali vinsi i 60 metri con il record italiano di categoria a 7”9 manuale. Fu la prima lunga trasferta della mia vita sportiva, scendemmo accompagnati dai nostri professori di educazione fisica».

La carriera di Gloria, oggi 62 anni, sarebbe stata poi punteggiata di soddisfazioni, sempre con i colori della Snam agli ordini di coach Antonio Cecconi e soprattutto in staffetta 4x100 (con tre titoli italiani Assoluti dal 1978 al 1980). «Erano anni in cui gli infortuni muscolari erano gestiti un po’ “alla casalinga” - il suo racconto -: purtroppo quando mi feci male nel 1980, perdendo il “treno” dei Giochi di Mosca, scelsi di dire basta. Mi sono tolta belle soddisfazioni e sono sempre andata avanti con le mie forze, anche se per questo qualche volta sono stata discriminata».

Il lodigiano Daniele Ruggeri, classe 1967, il titolo italiano Cadetti degli 80 non l’ha mai vinto ma ne ha conquistati due (1981 e 1982) sui 300 e ha vissuto il “giorno dei giorni” il 30 maggio 1982 battendo nel giro di una manciata di minuti i primati italiani di categoria di 80 (un 8”8 durato poi 16 anni) e 300 (35”8). Quel 30 maggio di 41 anni fa e in generale la sua adolescenza Ruggeri li sintetizza in due parole: “concentrazione” e “allegria”. «Non ero un grande partente - racconta Ruggeri, oggi commercialista appassionato di ciclismo più che di atletica - e quindi gli 80 mi richiedevano grande concentrazione. Ricordo che tutto veniva vissuto in allegria con i ragazzi con cui mi allenavo agli ordini di “Lella” Grenoville: su tutti Flavio Cozzi, Paolo Esposti e Alessandro Cappella». Come Gloria Cugnach anche Daniele Ruggeri non ha avuto una carriera lunga: smise nel 1987 dopo che si era chiusa la possibilità di un arruolamento nelle Fiamme Azzurre.

I percorsi di Gloria e Daniele sono preziose “tracce” per la strada che dovrà percorrere la giovanissima Kelly: «Record e medaglie danno adrenalina, ma sono le sconfitte a far maturare - il prezioso consiglio di Cugnach -: le auguro di vivere l’atletica sempre come una gioia e mai con l’obbligo di ottenere tempi o risultati. Importantissimo, soprattutto in caso di stop per infortunio, è avere un appoggio morale al di fuori dell’atletica come la famiglia o gli amici più fidati: per la mia esperienza fu fondamentale mio padre».

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