Anche Antezza lascia l’Amatori

Si sarebbe aspettato un finale diverso della sua storia con l’Amatori. E fino a qualche giorno fa ci sperava ancora. Una storia breve quella di Valerio Antezza in giallorosso, durata un anno appena, ma comunque molto intensa, fatta di gol, 58 in totale che lo hanno reso il miglior marcatore stagionale dei lodigiani, e di tante emozioni forti. Da quelle della sua prima Coppa Italia in carriera vinta da protagonista (con 19 gol, di cui 6 solo nella doppia finale con il Bassano) che gli hanno fatto scappare lacrime di gioia a quelle certo meno felici della sua ultima recita in giallorosso, coincisa con l’eliminazione nella semifinale play off contro il Valdagno. Tutte emozioni che finiscono oggi nel baule dei ricordi di un Antezza che a Lodi e all’Amatori non tornerà. Immaginarsi l’addio solo un mese fa sarebbe stato da visionari, dato che, come confermato da tutte e due le parti, era stato trovato l’accordo per il rinnovo di contratto. La società invece improvvisamente ha deciso che l’attaccante di Matera non servisse più e che non sarebbe più rientrato nei piani tecnici dell’allenatore, lasciandolo inizialmente in stand by per una decina di giorni, situazione cui ha poi fatto seguito un silenzio quasi assordante, chiaro segnale d’addio. È lo stesso Antezza, dalla sua Matera, ad annunciare di fatto la separazione dall’Amatori, senza nascondere la sua delusione: «A questo punto è chiaro che la mia avventura a Lodi è finita - racconta Antezza -. Ho avuto questa sensazione purtroppo già dopo l’incontro con il presidente e il silenzio di questi giorni ne è solo la conferma. Pensarlo oggi, dopo quello che ci eravamo detti mesi fa e dopo che avevamo trovato un accordo, mi lascia un enorme dispiacere. Sono deluso da come è andata a finire e soprattutto dai modi che sono stati usati. Ho sempre pensato che una società abbia il diritto di fare le proprie scelte, speravo almeno di trovare quella chiarezza che invece non c’è stata e ha portato a questa situazione». E poi prosegue: «Io ho sempre voluto restare a Lodi, anche perché, come ho avuto modo di dire già in passato, lì ho trovato un ambiente e soprattutto un gruppo di giocatori veramente eccezionale con il quale ho avuto un rapporto stupendo e ottenuto risultati importanti e lasciarlo è il rammarico mio più grande. Sono certo che con qualche piccolo ritocco questo gruppo avrebbe lottato ancora per vincere, perchè ha grandi valori tecnici e umani. Se il problema fosse economico io ho detto subito al presidente che sarei stato disposto a fare un passo indietro, ci saremmo seduti e l’accordo l’avremmo trovato. Evidentemente il problema non era quello». Antezza prosegue poi rievocando i ricordi belli e anche quelli meno belli della sua avventura nell’Amatori: «Dire la vittoria della Coppa Italia sarebbe banale e allora dico tutti gli abbracci e gli sguardi con i miei compagni alla fine di ogni partita. Il più brutto invece è la forte delusione ricevuta da parte di persone che credevo sincere e che evidentemente non lo sono». Le ultime parole «sua Antezza» le riserva per saluti e ringraziamenti: «Volevo ringraziare tutti i volontari che si impegnano in società e che ci hanno fatto lavorare sempre in ottime condizioni, tutta la gente di Lodi che fin dal primo giorno, anche se non avevo dato ancora niente, mi ha accolto in maniera incredibile come mai mi era capitato prima e tutti i ragazzi della curva: grazie al loro calore quando scendevo in pista mi pareva di avere una spinta in più - chiosa -. E poi vorrei salutare tutti i ragazzi con cui ho condiviso quest’annata, che in ogni caso non dimenticherò mai».

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