Amatori, la beffa di Valdagno

L’Amatori non si ferma e continua la sua battaglia. L’annullamento del gol di Montigel allo scadere di Valdagno-Amatori di martedì sera, ma più in generale tutti i torti subiti dai giallorossi nella gara-2 giocata in riva all’Agno, proprio non vanno già alla società lodigiana, che pare intenzionata a proseguire nella sua battaglia per far valere le proprie ragioni nelle sedi opportune fintanto che sarà possibile. E a placare «l’ira giallorossa» non sono servite le motivazioni che il giudice sportivo della Fihp Marcello Bicini ha comunicato ieri in merito all’»irricevibilità» del ricorso presentato mercoledì dall’Amatori. Nel comunicato si fa richiamo soprattutto all’articolo 9 del regolamento tecnico in cui è «ribadita l’assoluta ed esclusiva competenza degli ufficiali di gara in ordine alle valutazioni tecniche verificatesi durante le partite di hockey su pista», esattamente l’opposto di quanto recitano gli articoli ai quali si sono appellati i dirigenti lodigiani. In pratica esiste un articolo che ne sconfessa altri due o forse più: ma allora questi ultimi a che cosa servono se vengono sconfessati e se non ci si può appellare? Ecco perché la società giallorossa intende andare avanti per la sua strada e in queste ore sta valutando il da farsi. A questo proposito stamattina è previsto un summit tra il presidente D’Attanasio e il direttore generale Frugoni per decidere le prossime mosse.

Nel frattempo l’Amatori incassa i pareri autorevoli di due ex arbitri lodigiani, Italo Siboni e Giordano Bassi. «A mio modesto parere la rete realizzata dall’Amatori nel finale era assolutamente regolare - le parole di Siboni, ex direttore di gara di hockey per 15 anni, con 25 presenze in Serie A, e poi calcio e baseball -. Su una punizione indiretta, una volta che un giocatore posiziona la pallina nel punto corretto di battuta, c’è un tocco e un tiro che va in rete e il gol non può che essere regolare. Se poi in questo caso in porta non c’è il portiere l’errore clamoroso è del portiere stesso, che non è nel posto in cui deve stare. Il perché un gol del genere non sia stato convalidato sinceramente è difficile da comprendere». Siboni dice la sua anche sul perchè il ricorso giallorosso non sia stato accolto: «Per me è evidente che non lo hanno accolto per non creare un precedente pericolosissimo nei confronti degli arbitri sconfessando di fatto una loro decisione - prosegue l’ex arbitro lodigiano -. Bisogna essere onesti e obiettivi nel dire che il Valdagno è più forte dell’Amatori e ci sta che possa batterlo e andare in finale, ma bisogna esserlo altrettando ammettendo che quel gol non andava annullato». Pensiero condiviso anche dall’altro grande ex arbitro e designatore lodigiano Giordano Bassi: «Da quello che ho visto il gol era regolare, senza discussioni - attacca il papà dell’attuale secondo portiere dell’Amatori, Daniele -. Non è certo colpa di Montigel o dei lodigiani se la porta era sguarnita. E dico di più: Oviedo in quell’azione doveva essere in porta perché un portiere non può prendere, alzarsi e camminare per la pista quando vuole. L’arbitro doveva sanzionarlo: sarebbe stato cartellino blu e decimo fallo per l’Amatori. Ma per quello che ho visto martedì, e memore anche della gara di campionato giocata a Valdagno, gli episodi sfavorevoli ai giallorossi e a vantaggio dei veneti sono stati parecchi». Ma Bassi non ha finito: «Secondo me l’errore grave è stato fatto prima - conclude -, vale a dire designare Fermi per una partita del genere. Questo arbitro aveva già un precedente poco fortunato tra Valdagno e Amatori e quest’anno nella finale di Coppa Italia, sempre a Valdagno, ne aveva combinate di tutti i colori tanto che era stato sospeso a lungo. Rimandarlo a dirigere una sfida importante e delicata come una semifinale con precedenti del genere mi sembra veramente una cosa assurda».

Dopo la bocciatura del ricorso anche gli ex arbitri lodigiani sposano in pieno la tesi dell’Amatori: «Il gol annullato da Fermi era regolarissimo»

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