Amatori, ancora nubi sul futuro

Il futuro dell’Amatori è di nuovo appeso a un filo. È passato quasi un anno da quando, nel maggio del 2013 dalle stanze del Calicantus in piazza della Vittoria, Roberto Citterio e Claudio Gazzola annunciavano i problemi della società giallorossa e si mettevano in gioco in prima persona paventando la possibilità, poi realizzatasi, di salvare le sorti del club facendosi carico della gestione della prima squadra. Un anno dopo la location è la stessa, come pressoché identica è la situazione di partenza e medesimi sono i protagonisti, come se i dodici mesi trascorsi non fossero in realtà mai passati.

Nel tardo pomeriggio di ieri il direttore generale giallorosso Roberto Citterio e Claudio Gazzola, affiancati stavolta dal team manager Federico Mazzola, hanno tenuto una nuova conferenza stampa per illustrare alla città, e ai tanti tifosi in attesa di conoscere le sorti della loro amata società, la reale situazione e le conseguenti prospettive per il futuro. Un futuro che, va detto, rimane appeso a un filo sottilissimo, un filo che, qualora venisse definitivamente spezzato, nella migliore delle ipotesi condannerebbe la squadra giallorossa all’inferno della Serie B o peggio ancora la farebbe sparire dal panorama hockeistico nazionale. «L’anno scorso la società non era in grado di mantenere la squadra in A1 e oggi ci ritroviamo nella stessa situazione - ha spiegato Gazzola -. Dai colloqui che abbiamo avuto col presidente D’Attanasio ci è stato ribadito il fatto che le condizioni sono analoghe a quelle di un anno fa: la società non è in grado di ripresentare la squadra in A1, di conseguenza questa è un’ipotesi da scartare». Risaputo. Quali dunque le altre ipotesi per salvare l’hockey a Lodi? «Qualcuno potrebbe dire che visti i buoni risultati tecnici e gestionali avuti quest’anno la soluzione sarebbe ripetere un’altra stagione così - le parole di Gazzola -. La nostra risposta è che se qualcuno si fa avanti e vuole seguire questa strada è liberissimo di farlo e potremmo aiutarlo, ma noi a questa ipotesi diciamo no. Un’altra annata così, vale a dire con una gestione separata tra prima squadra e tutto il resto, non è sostenibile perché troppo complicata, troppo difficile e piena di problemi. È stata una soluzione temporanea per garantire un altro anno di A1 all’Amatori, non può essere, almeno da parte nostra, la soluzione che garantisce un futuro a lungo termine di cui questa società ha bisogno».

Ma c’è un’altra chance, quella di seguire la strada tracciata la scorsa estate dal Valdagno, che ha dichiarato fallita la società ed è ripartita con un nuovo club e un nuovo nome: «La terza e ultima via è quella di costituire una nuova società e di trasferire in essa il titolo sportivo dell’attuale, soluzione praticata già da altre società. Questa soluzione presuppone la disponibilità dell’attuale società a trasferire il titolo sportivo e dai colloqui che abbiamo avuto questa disponibilità c’è. Servono però nuove cariche sociali, dal presidente al vice al segretario e via discorrendo: persone che si assumano cariche dirigenziali in maniera seria, responsabile e continuativa. Noi non siamo nelle condizioni per poterlo fare, per motivi lavorativi e di altra natura, e non sarebbe giusto farlo senza poi poterlo onorare. Noi siamo qui per far presente a Lodi qual è la situazione e quali sono le prospettive: deve poi essere Lodi a fornire le disponibilità per garantire un futuro all’hockey». Insomma, la parola fine sull’Amatori non c’è ancora, ma di questo passo rischia di avvicinarsi drasticamente. Citterio e soci continuano comunque a lavorare alla ricerca di risorse umane ed economiche che possano far «rinascere» l’Amatori. To be continued....

Il direttore generale giallorosso Roberto Citterio e Claudio Gazzola hanno tenuto una nuova conferenza stampa per illustrare la reale situazione e le conseguenti prospettive per il futuro. Un futuro che, va detto, rimane appeso a un filo sottilissimo

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