Alonso formidabile, ma Vettel ricorda Schumi

Domenica ad Abu Dhabi si chiude il Mondiale di Formula 1, con la resa dei conti fra Hamilton e Rosberg. Ma sarà anche l’ultima corsa di Alonso sulla Ferrari, dopo l’ufficializzazione del cambio della guardia con Vettel avvenuta giovedì. Di seguito pubblichiamo il commento integrale del nostro esperto Michele Bartyan pubblicato sul “Cittadino” di venerdì.

Fernando è magico, ma Sebastian è più simile a Schumi (di Michele Bartyan)

“Ora è ufficiale! Fernando Alonso lascerà la Ferrari e al suo posto arriverà il quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel. Cosa cambierà per la “Rossa”? Dal mio punto di vista tutto dipenderà dalla qualità tecnica della vettura 2015, ma un confronto tra i due piloti si può fare. Fernando doveva essere l’uomo dei miracoli, esattamente come lo era stato Michael Schumacher, invece nulla di straordinario è accaduto. Difficile stabilire le colpe, nella Formula 1 odierna c’è tanta politica e la Red Bull, grazie ai suoi potenti investitori e al ritorno pubblicitario del marchio, era un soggetto “interessante” come candidato vincente. Tuttavia i motivi tecnici si sono anche visti, Newey è un genio riconosciuto nella progettazione e ripetere a Maranello il dominio del trio Todd-Brawn-Schumacher era pressoché impossibile. Alonso è il pilota più forte che io abbia mai visto, probabilmente anche più talentuoso di Michael: infatti è stato l’unico a batterlo ad armi quasi pari. Ma un piccolo difetto ce l’ha: tenace, freddo, veloce sull’asciutto, velocissimo sul bagnato, un mastino in gara, poco incline all’errore, preparato fisicamente; ma non dedicato animo e corpo al suo sport. Fernando ha una sua vita privata, gli piace, come a ogni essere umano, avere degli svaghi e nonostante la sua classe non è uomo legato al team in modo viscerale. Quel modo, maniacale e forse patologico, che aveva portato Schumi a essere un fenomeno. Michael viveva per le corse, ogni suo gesto e pensiero era calibrato sul suo amore infinito per l’automobilismo. Questo ha fatto di lui un pilota imbattibile ma un uomo, per alcuni aspetti, molto fragile. Quando ha battagliato per due stagioni con la sua Ferrari contro la Renault di Alonso ha perso in entrambe le occasioni. Nel primo anno per una vettura non competitiva e nel secondo per la tranquillità mentale che era venuto meno. La Rossa l’aveva silurato per Raikkonen e il brusco stop ha fatto crollare tutta la sua vita. Solo un attaccamento di questo tipo può spingere l’uomo oltre il limite: Alonso è magico ma un po’ individualista e nella Formula 1 il pacchetto team-pilota-vettura deve essere molto coeso.

Sotto questo punto di vista Vettel è più simile al tedesco. Io giudico le sue doti di guida nemmeno lontanamente paragonabili a quelle di Schumacher o a quelle di Alonso, ma Seb ha lo spirito giusto per essere un uomo Ferrari. Soldato fedele che difficilmente andrà contro il team, ottimo pilota, buon collaudatore e molto dedicato all’attività. Persona semplice, facilmente gestibile ma con un suo carattere discretamente forte, avrà la chance di ricostruire, con calma e lavoro, un team vincente. Fernando, se dovesse andare alla Mercedes, vincerebbe a mani basse ma non ha la pazienza di Vettel. Io tifo a occhi bendati per lo spagnolo, ma non escludo che Seb possa fare meglio di lui. Fernando, cavallo di razza, a volte indomabile, non combacia perfettamente con le regole del business e dello sport. Le stagioni 2015 e 2016 ci racconteranno la verità, nel frattempo attendiamo l’esito di Abu Dhabi. Se la Mercedes farà lo sgambetto ad Hamilton, favorendo Rosberg, è quasi certo che Lewis se ne andrà e Fernando avrà il sedile assicurato sulla vettura più veloce. Una gara quindi cambierà il futuro di due stagioni. Nella vita a volte bisogna essere nel posto giusto al momento giusto!”

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