Alessandro Locatelli, il “Kakà” di Lodi al Milan

Piedi raffinati, visione di gioco, un amore incondizionato e per gli assist che serve a profusione ai compagni. In una parola: trequartista, il ruolo che più di tutti incendia le fantasie dei tifosi. Non a caso il suo idolo è un certo Kakà, l’ultimo grande “giocoliere” del Milan, la squadra del cuore di Alessandro Locatelli, 15enne lodigiano che a partire da gennaio inizierà la sua nuova grande avventura proprio con la maglia rossonera. Le sue prestazioni nelle file degli Allievi regionali della Pergolettese hanno infatti convinto la dirigenza milanista ad aggregare il giocatore alla truppa di Stefano Nava, ex difensore dello squadrone rossonero di inizio anni 90 e attuale timoniere della formazione Allievi Lega Pro Under 17. Tra i nuovi compagni di squadra che si allenano al centro “Vismara” di Rozzano Locatelli troverà anche un altro lodigiano, Mattia Cornaggia, colonna e capitano dei giovani milanisti. La carriera del fantasista classe 2000 si è snodata in città tra Edelweiss, Nuova Lodi e Fanfulla; tre anni fa è passato alla Pergolettese, per poi trasferirsi ai Giovanissimi nazionali della Cremonese e fare ritorno, la scorsa estate, al club di Crema tra gli Allievi. «Alessandro è un giocatore con buone capacità tecniche e ottima visione di gioco – racconta il papà Paolo -. Diciamo, fatti naturalmente i dovuti paragoni, che assomiglia più a un Rivera che a un Gattuso. Non è un incontrista, predilige la giocata di fino. È molto altruista, l’assist è la sua specialità. Deve migliorare dal punto di vista atletico, ha bisogno di irrobustirsi un po’». Il più entusiasta della chiamata in rossonero è nonno Cesare, ex giocatore e soprattutto tifoso sfegatato del “Diavolo” che trascorre buona parte delle sue giornate guardando Milan channel. «Finalmente potrà vedere anche il nipote in televisione – sorride Paolo Locatelli -. Anche Alessandro è milanista dalla nascita, quindi per lui questo “salto” rappresenta una responsabilità doppia. Il suo sogno, naturalmente, è quello di diventare calciatore professionista, anche se il percorso sarà lungo e tortuoso». Alessandro, reduce da 15 presenze e 3 gol (più svariati assist) con la casacca della Pergolettese, dovrà infatti dimostrare di essere anche un bravo studente. Su questo aspetto la società rossonera non transige: «Prima di firmare abbiamo parlato con i responsabili del settore giovanile Filippo Galli e Angelo Carbone e il primo argomento toccato è stato proprio il rendimento scolastico - chiude il genitore -: i ragazzi devono riuscire a coniugare sport e studio, le pagelle sono più importanti di allenamenti e partite. Finora Alessandro si è ben comportato su entrambi i fronti, frequenta il secondo anno del Liceo delle scienze applicate a Lodi. Ma da gennaio dovrà dare ancora di più».

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