
Con l’aria di primavera, il “drago” si risveglia. E riemergendo dai fondali freddi dell’Adda si prepara per attraversare le acque del Nord Italia, puntando dritto verso Trieste. Quest’anno Tarantasio, guidato da una ciurma di esperti lodigiani, alza la posta e mette in cantiere una lunghissima discesa da più di 500 chilometri (524,5 per la precisione) attraverso fiumi, canali, lagune e stavolta anche… il mare. Dopo l’avventura a Venezia nel 2015 con la Vogalonga e sul lago di Garda nel 2016 con la Gardalonga, la “dragon boat” della Canottieri Adda si prepara a sfidare il vento e le onde dell’Adriatico.
L’equipaggio guidato dal capitano Gilberto Campelli e dall’armatore Marco Viani ha scelto di cambiare orizzonte, abbandonando le maratone remiere classiche per buttarsi con l’impeto che lo contraddistingue in un nuovo raid. In una sola settimana, da sabato 27 maggio, i “draghi” vogliono percorrere a tappe forzate Adda, Po, laguna veneta e il sistema di canali dell’idrovia litoranea, con la speranza di scendere in mare sabato 3 giugno e arrivare al golfo di Trieste.
Fino a Venezia il tragitto sarà lo stesso degli ultimi due anni, con poco meno di 400 chilometri distribuiti attraverso le tappe a Sissa (Parma), Ostiglia (Mantova) e Berra (Ferrara) con approdo al Lido della Serenissima. Da mercoledì 31 maggio inizieranno le novità: per percorrere i 150 chilometri che dividono Venezia da Trieste Tarantasio si lancerà tra i canali che, lungo la costa prima del Veneto e poi del Friuli, gli ingegneri veneziani avevano costruito per garantire un sistema sicuro di trasporti fluviali all’interno della Repubblica veneta.
Le tappe diventeranno allora più brevi, non più maxi-trasferimenti da 100 chilometri ma spostamenti di 40-50 tra i canali e le lagune, dove giocherà un ruolo fondamentale il senso di orientamento dei “tattici” di Tarantasio (che comunque si sono cautelati con abbondanti razioni di mappe gps). Si toccheranno piccoli centri costieri come Cortellazzo, Latisana e Barbana, prima di spiccare sabato 3 giugno l’ultimo salto, quello che prevede anche l’incognita di un tratto di navigazione in mare aperto, verso lo splendido castello di Miramare e Trieste, dove il “drago” sarà ospite della locale e storica Canottieri.
La preparazione invernale è stata condotta con il consueto schema delle due uscite settimanali, anche se il programma ha dovuto spesso fare i conti con il bassissimo livello dell’Adda. Un fattore che comunque non ha scalfito la grinta della squadra: oltre ai già citati Campelli e Viani, sugli undici scranni della barca si alterneranno Franco Avaldi, Fabio Catufi, Alfonso Ciccone, Franco Donzelli, Matteo Losi, Vittorio Riccaboni, Luca Sangalli, Andrea Soffientini, Mario Spini e Paolo Zanoni. Al fotografo ufficiale Davide Pravettoni anche il compito di timonare l’imbarcazione di supporto, pronto però all’occorrenza a farsi carico di turni di pagaiata. Ce ne sarà bisogno, perché quest’anno lo sforzo si prospetta davvero notevole. Nulla che possa mettere in ansia Tarantasio: se vi capita di passare in questi giorni in via Nazario Sauro potete vedere il “drago” tirato a lucido dopo le manutenzioni di rito. E si capisce lontano un chilometro che non vede l’ora di partire. È il richiamo del “drago”, non si può resistergli.
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