Tra Daverio e Martone, Paullo scommette sulla multiculturalità

Anche il Comune di Paullo si prepara a celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. E lo farà nei prossimi giorni con un’iniziativa decisamente interessante: oggi è previsto un incontro con Philippe Daverio, tra i protagonisti delle video-interviste realizzate dalla Commissione giovani in “onda” alle 21 in biblioteca; domani in sala consigliare ci sarà la proiezione gratuita alle 21 del film “Noi Credevamo” di Mario Martone. Nella sala di lettura andrà in scena il primo appuntamento, intitolato “Facce da Italiani”, ossia delle interviste che raccontano l’Italia di oggi, attraverso volti di persone diverse tra loro. Spinti dall’assessore ai giovani Marta Battioni, che ha dato il patrocinio e organizzato l’evento, i ragazzi della commissione hanno raccolto le testimonianze di paullesi di tutte le età, dai 17 agli 82 anni, compreso anche un cittadino di colore che è un italiano acquisito, per invitare tutti a riflettere sul significato che ha oggi essere italiani anche in ragione dei flussi migratori. Tra gli intervistati non poteva mancare il sindaco Claudio Mazzola e il coadiutore dell’oratorio don Giacomo Cazzulani, insieme a tanti altri che hanno potuto formulare le loro risposte a domande prestabilite, uguali per tutti. Lo stesso è avvenuto per il critico d’arte Daverio, che ha partecipato alle video interviste, autore di un libro appena uscito sull’impresa dei Mille e pescato dalla Commissione Giovani per il progetto. Daverio sarà il commentatore d’eccezione per l’evento, durante il quale verrà anche distribuita a tutti una copia della costituzione italiana. Degna conclusione delle celebrazioni domani, quando sul maxi schermo correrà la storia d’Italia, del Risorgimento, raccontata dalla pellicola di Mario Martone. Un’opera importante e coraggiosa, che ripercorre la storia della nascita della nostra nazione. Film presentato alla 67esima Mostra del Cinema di Venezia. Nel cast i volti celebri di Luca Zingaretti nella parte di Crispi e Toni Servillo in quella di Mazzini. «“Noi credevamo” significa continuare a credere, continuare a dire la verità senza paura, senza nascondere o rimuovere».

Emiliano Cuti

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