OCCUPAZIONE Geometri, quante richieste nel Lodigiano: i diplomati trovano subito lavoro

Gli effetti positivi della ripresa nel mondo dell’edilizia e dell’immobiliare

La figura di Tecnico delle Costruzioni, Ambiente e Territorio, evoluzione del vecchio diploma di geometra nel nuovo ordinamento scolastico, è tra le più ricercate in assoluto, nel mondo dell’edilizia in senso ampio, dai cantieri ai lavori pubblici alle agenzie immobiliari, ma anche in tanti ambiti amministrativi, sia nel pubblico, sia nel privato, per tutte le pratiche urbanistiche e simili. E oggi il mondo della sicurezza e dell’ambiente sono altri settori dove la figura del geometra è altamente spendibile, dopo un po’ di formazione specialistica.

Di fatto, oggi non ci sono geometri lodigiani disoccupati e la prospettiva per i neodiplomati è quella di potersi accasare, se lo vogliono, entro una o due settimane dal diploma. La richiesta è alta, e contemporaneamente la disponibilità è bassa. A Lodi ormai è rimasto solo l’istituto Bassi a sfornare mediamente una cinquantina di diplomati l’anno. L’indirizzo è coordinato dal professor Raffaele Spelta, con il professor Renzo Santin a tenere i rapporti con le imprese e le associazioni di categoria.

Circa la metà dei diplomati ogni anno imbocca la strada dell’università o comunque degli studi specialistici superiori, gli altri hanno già una fila di offerte sul proprio banco di scuola: le aziende li cercano al punto tale da proporre loro lavoro già prima del termine della scuola. «Di solito entro una settimana dal diploma sono già tutti occupati - dice il professor Renzo Santin -. Siamo l’unica realtà del Lodigiano a diplomare geometri, e le scuole sono pochissime anche nell’ambito metropolitano, tanto che siamo contattati spesso anche da aziende del Sudmilano e di Milano stessa. Oggi non bisogna pensare più tanto al geometra di cantiere, anche se pure questa è una figura ricercata. La maggior parte dei diplomati viene richiesta per occupazioni che hanno a che fare con il mondo delle pratiche amministrative, successioni, procedure catastali o autorizzative, agrimensure: ce li richiedono imprese costruttrici, agenzie immobiliari, studi tecnici». La fame di geometri che era anche precedente al Covid, si è accentuata nell’ultimo anno e mezzo per il forte impulso alla ripresa del settore edile, spinto dai bonus e dagli incentivi. «Proprio questo è l’ambito in cui i geometri hanno qualcosa in più, per quel mix di conoscenze tecniche e di procedure amministrative richieste da queste situazioni - prosegue il professor Santin -. Ma anche se gli incentivi venissero meno, non c’è pericolo che i ragazzi restino a casa. Il tipo di preparazione che hanno al diploma consente loro di potersi indirizzare in svariati ambiti, da perfezionare con un po’ di esperienza o formazione specifica. Io credo che se uscissero il doppio di diplomati ogni anno, sarebbero comunque tutti assorbiti dal mondo del lavoro in fretta». Il fabbisogno è così elevato e la disponibilità così scarsa che aziende lodigiane fanno i colloqui in video-conferenza a diplomati di altre regioni, del centro, del Sud e delle isole. E per effetto dell’unicità del Bassi nell’indirizzo specifico, già da diversi anni i giovani della Bassa Lodigiana geometri sono diventati delle mosche bianche.

Della carenza di queste figure ne sanno qualcosa anche gli enti locali. Proprio in questi anni si sta assistendo a un ampio turn-over dei dipendenti: quelli entrati nelle amministrazioni pubbliche con le ultime infornate degli anni Ottanta stanno raggiungendo o hanno raggiunto l’età pensionabile, e gli uffici tecnici devono essere rimpinguati. Concorsi si sono svolti e si stanno svolgendo a San Colombano, Casalmaiocco, Marudo, Secugnago, Sordio, solo per citarne alcuni. Ma la risposta è quasi sempre debole, massimo 7 o 8 candidati, e gli esiti non scontati, con i Comuni costretti a convocare almeno due concorsi prima di trovare qualcuno. «Anche questo è uno sbocco interessante per i diplomati, anche se la sensazione è che si rivolgano più volentieri al mercato privato», conclude Santin. Anche perché i geometri possono pure aprire partita Iva e lavorare autonomamente, ma questo è tutt’altro mercato.
Andrea Bagatta

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