Nucleare, il pericolo è scampato

I sindaci della Bassa ora esultano

Addio al nucleare, una volta per tutte. Con il referendum anche lo spettro che aleggiava su Caorso si è dissolto: i lodigiani temevano che l’impianto potesse tornare in funzione ma a questo punto il pericolo è scampato.

Andrea Poggio di Legambiente, però, è convinto che nelle urne abbiano contato anche altri preziosi elementi: «Sul territorio è molto sentita l’esperienza dei bambini di Cernobyl - afferma -, che ha coinvolto diversi paesi, senza contare la presenza delle centrali, una parte consistente della popolazione non è affatto estranea ai temi dell’energia. È importante ricordare che il nostro Paese importa dall’estero nucleare e rinnovabili. Speriamo che questa sia la volta buona per uscire dalla dipendenza dal petrolio, è una scommessa che possiamo vincere. Oggi si può fare tutto senza petrolio e senza nucleare».

I sindaci della Bassa che per molto tempo hanno dovuto convivere con Arturo ieri hanno esultato per la vittoria. Giuseppe Bragalini, primo cittadino di Cornovecchio, è sempre stato contrario all’atomo: «Proprio come tanti anni fa, ho votato contro il nucleare - spiega -, in questi giorni in paese si è parlato molto della questione e sicuramente quello che è successo in Giappone dopo lo tsunami e dopo il terremoto ha avuto un forte impatto e ha spronato anche chi voleva votare a favore o chi era indeciso. Noi siamo nel raggio di dieci chilometri rispetto a Caorso, non volevamo più una centrale vicino a casa». Roberto Tantardini, vicesindaco di Caselle Landi esprime la sua soddisfazione per il risultato raggiunto: «Abbiamo vissuto in prima persona i disagi legati all’impianto, l’esito scongiura una volta per tutte la possibilità di riattivarlo - commenta -. Nei giorni scorsi si discuteva dell’opportunità di tornare al nucleare ma c’è ancora un elemento di preoccupazione, quello delle scorie. Non è ancora stato individuato il deposito nazionale, speriamo che non restino nella sede».

Anche nella Bassa, però, c’è chi guarda con interesse ad Arturo. «Ritengo positivo sviluppare le rinnovabili - dice Emanuele Stefanoni, sindaco di Meleti -.Secondo me non sarebbe da trascurare il discorso legato al nucleare, nel rispetto di tutti i sistemi di sicurezza, del resto siamo circondati da centrali in Germania e in Francia, non siamo di certo al riparo da possibili problemi. Non dobbiamo fare i furbi, come sempre quando c’è da investire nel rispetto delle normative, la salute dei cittadini viene prima di tutto».

Il presidente dell’Associazione industriali, Maurizio Galli, spiega la posizione della categoria: «Abbiamo bisogno di un costo dell’energia inferiore, che questo avvenga con il nucleare o con le altre fonti per noi il problema resta questo. Lasciare questa scelta alla gente e non alla politica mi sembra strano, credo che questa sia una responsabilità che deve assumersi classe politica a fronte di valutazioni e di dati».

G. B.

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