L’occupazione nel Lodigiano non si ferma, in arrivo duecento posti di lavoro

Le ricerche riguardano soprattutto metalmeccanici e muratori, ma aumenta la difficoltà nel reperire le risorse umane

L’occupazione del Lodigiano non rallenta, anzi nel periodo agosto-ottobre sono previste oltre 200 ricerche di personale in più rispetto allo stesso periodo del 2021, ma aumenta la difficoltà a trovare i profili giusti da inserire.

Le ricerche riguardano tutti i settori, con particolare attenzione a quello metalmeccanico e a quello delle costruzioni, oltre che la logistica. Tra le figure professioni quelle più ricercate sono gli operai specializzati, i tecnici (soprattutto ma non solo quelli informatici), ma anche baristi, cuochi e in generale addetti alla ristorazione e all’accoglienza.

Nel 2021 la provincia di Lodi è arrivata ai massimi valori della regione per tasso d’occupazione, il 68 per cento contro una media del 66,5 per cento. Il tasso di disoccupazione è diminuito al 5,3 per cento contro la media lombarda del 5,9 per cento. In due anni Lodi ha guadagnato il primato in Lombardia crescendo di 2,4 punti percentuali nel tasso di occupazione. Secondo l’ufficio studi di Assolombarda c’è stato un aumento di +4mila occupati nel corso del 2021. In termini di ricerche di personale, il 2022 è nettamente superiore al 2021: resta da verificare se si tratti di nuova occupazione o di copertura di turn over, ma le premesse sono per un altro anno sugli scudi per l’occupazione lodigiana.

Nel confronto dei dati del sistema Excelsior di Unioncamere le ricerche avviate nei trimestri del 2022 finora sono state sempre superiori a quelle degli analoghi periodo del 2021. Ad agosto 2022 è stato previsto un fabbisogno di 780 nuovi lavoratori contro i 770 di agosto 2021, e soprattutto nel trimestre agosto-ottobre 2022 sono attese 3mila 750 immissioni in lavoro contro le 3mila 520 previste l’anno passato nello stesso trimestre. Insomma, anche se è difficile dare una lettura in corsa (soprattutto alla luce delle difficoltà economiche che si temono per l’autunno-inverno in scia alla crisi dei prezzi delle materie prime e delle bollette energetiche), le premesse per un ottimo 2022 sul fronte occupazionale ci sono tutte.

Resta, però, un elemento di disagio forte, e in crescita. Se l’anno scorso le posizioni di difficile copertura erano il 35,5 per cento del totale, quest’anno il tasso di difficoltà a reperire risorse umane adeguate è salito addirittura al 41,4 per cento, valori generici che si riferiscono a tutte le categorie di lavoratori in tutti i settori. In alcuni casi specifici, individuare le persone giuste è un’impresa ben più ardua che condurre l’attività tutti i giorni. Nel Lodigiano ha fatto scalpore di recente la vicenda raccontata da Il Cittadino della ditta metalmeccanica Zacchetti di Vidardo (20 dipendenti di cui 18 donne), alla ricerca di cinque o sei profili da inserire, non trovati nonostante mesi di ricerca e decine di colloqui: dopo un ok di massima o un periodo di prova, i candidati si fanno da parte. Dopo l’uscita sul Cittadino alla ditta sono arrivati altri centinaia di curricula, e dunque la ricerca di personale ha ripreso forza.

Oggi nel Lodigiano le figure più ricercate sono gli operai specializzati, da inserire soprattutto nelle aziende metalmeccaniche e in quelle delle costruzioni. Ma restano grandi carenze anche sul fronte dell’accoglienza e della ristorazione, dove si registra anche un alto turn over, e dunque un fabbisogno ancora maggiore.

C’è grande richiesta di tecnici specializzati, laureati o no, soprattutto in ambito informatico, con figure ricercate in tutti i settori industriali e anche nei servizi. Grandi richieste anche in ambiti maggiormente di nicchia come quello degli autisti o dei conduttori di mezzi di lavoro. Sempre forte, infine, la ricerca di magazzinieri, facchini e addetti specializzati nell’ambito logistico.

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