LE BUONE NOTIZIE Donare il midollo per salvare una vita, Matteo Devecchi: «La mia “vendetta” contro il cancro»

Le generosità e l’altruismo del vigile del fuoco santangiolino, che a 26 anni non ha avuto esitazioni una volta avuta la notizia della compatibilità

Salva la vita durante le emergenze con addosso la divisa dei vigili del fuoco che la sua famiglia indossa ormai da tre generazioni. Matteo Devecchi, però, non si è accontentato: iscritto dallo scorso novembre all’Associazione donatori midollo osseo, il 27 dicembre ha donato una cura preziosa contro la leucemia, grazie a una donazione internazionale. Il cuore grande di Matteo ha dato prova del suo coraggio con una scelta che ha permesso di cambiare il destino, tra la vita e la morte, di un’altra persona nel mondo.

Un gesto che ha rappresentato la sua personale rivalsa contro la malattia: «La possibilità di essere un’arma contro il cancro costituisce la mia vendetta nei confronti di questo brutto male». La malattia contratta da papà Battista Giovanni, infatti, aveva lasciato una cicatrice profonda nel suo animo: «Seppur mio padre abbia sconfitto il cancro, la donazione mi ha permesso di vendicarmi per le sofferenze e le preoccupazioni che ha portato nella mia famiglia». Un dono dal valore immenso che ha permesso al giovane, 26 anni di età di Sant’Angelo Lodigiano, di fare la sua parte, al di là della divisa che indossa con ardore. Attualmente iscritto al 92esimo corso Allievi vigili del fuoco permanenti a Roma, Devecchi ha un sogno nel cassetto: «Dopo l’esperienza come volontario dal 2017, ora sogno di diventare un vigile del fuoco a tutti gli effetti: per me significa poter dare il mio contributo in caso di emergenza» con un contratto per la presa in servizio firmato il giorno seguente alla donazione, presso la caserma del comando provinciale di Lodi per l’immatricolazione ufficiale. «Quando è arrivata la chiamata da parte del centro trasfusionale che mi avvisava della compatibilità, ho avuto solo una preoccupazione - dichiara -: che le due date potessero sovrapporsi, mandando a monte i piani».

Ma il destino ha giocato bene le sue carte e, guardandosi indietro, Matteo confida: «Iscriversi all’Admo non costa nulla: un modulo da compilare e un prelievo di sangue. Anche la donazione avviene con un metodo innovativo che prevede solo due aghi, uno in ciascun braccio, e nessun particolare fastidio se non la sensazione di spossatezza, che, per un bene superiore, si accetta volentieri». A tal proposito anche la voce del comandante provinciale Giuseppe Di Maria, sottolinea il gesto ammirevole: «È nell’indole dei vigili del fuoco questo tipo di predisposizione: quando entriamo a far parte di questa grande famiglia, tra addestramenti e lavoro quotidiano, diventa normale prestare soccorso a chi è in difficoltà. Matteo ha compiuto un gesto di gran valore: ora sta completando il corso e speriamo di poterlo avere nella nostra squadra».

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