È ufficiale: Guerini eletto alla Camera

Nel territorio centrodestra avanti, Pd primo partito

(ore 17) Oltre al posto alla Camera dell’ex sindaco di Lodi Lorenzo Guerini (Pd), il Lodigiano e il Sudmilano saranno rappresentati in Parlamento da altri due esponenti politici del territorio. Si tratta di Luca Squeri (Pdl, milanese da sempre residente a San Donato) eletto alla Camera e di Sante Zuffada (Pdl, nato a Borgo San Giovanni anche se da tempo residente a Robecco sul Naviglio) che siederà in Senato.

(ore 13) Mentre si delinea con crescente certezza la composizione del Parlamento, gli occhi sono ora puntati sulle regionali e in particolare sulla Lombardia, dove ieri gli instant poll Rai-Piepoli preannunciavano un testa a testa tra Maroni e Ambrosoli, con una forbice di soli due punti a favore del candidato del centrodestra. I risultati delle politiche fanno ben sperare il leader del Carroccio, perchè la regione governata per 18 anni da Roberto Formigoni ha confermato la sua sostanziale fedeltà a Pdl e Lega. Il candidato del centrosinistra potrebbe però incrementare il risultato grazie al voto disgiunto.

(ore 10.30) La corsa di Lorenzo Guerini verso Roma è arrivata al traguardo: l’ex sindaco di Lodi è stato eletto alla Camera dei deputati. La sua candidatura, in quinta posizione negli elenchi del Pd per Montecitorio, sembrava fin l’inizio assicurargli un posto tra i deputati, confermata ieri dai risultati delle urne, ma ora la notizia è certa. Il secondo candidato lodigiano del Pd, il sindaco di Pieve Fissiraga Paola Rusconi, ha invece mancato il bersaglio di un soffio: candidata al n. 9 è la prima degli esclusi.Niente da fare - a quanto pare - anche per Andrea Gibelli, il lodigiano vice presidente della Regione Lombardia e assessore all’industria dell’ultima giunta Formigoni. Se la ripartizione dei seggi alla Camera si conferma quella delineata questa mattina sui principali quotidiani nazionali, l’esponente leghista (in seconda posizione per il Carroccio) sarebbe fuori.

(ore 9) Il Lodigiano si conferma terra di elettori di centrodestra. Il risultato che esce dalle urne dice chiaramente che la coalizione guidata da Silvio Berlusconi è la più votata in provincia di Lodi, sebbene con un consenso in netto calo rispetto alle elezioni politiche del 2008. La tornata elettorale del 24-25 febbraio 2013 - caratterizzata dalla neve e da una flessione dell’affluenza - dice però anche altro. Innanzitutto dice che il risultato nel Lodigiano non è perfettamente in linea con il dato nazionale. E poi mostra una coalizione di centrosinistra che “tiene” (perdendo solo un paio di punti rispetto al 2008 alla Camera) ma che non riesce a imporsi come prima forza del territorio nonostante amministri il capoluogo da molti anni. L’estrema sinistra di Antonio Ingroia registra un risultato fallimentare e alla Camera dimezza i voti raccolti nel 2008: un dato che deve far riflettere. La novità più importante, anche nel Lodigiano, è rappresentata da Beppe Grillo e dal suo Movimento 5 Stelle, che si afferma come il terzo partito a livello provinciale, superando (sebbene di poco) il tetto del 20 per cento. E chissà quanto potrà incidere il dato nella scelta del nuovo sindaco di Lodi tra poche settimane.

Veniamo ai numeri, quando le sezioni scrutinate (a mezzanotte) sono 214 su 219, stante le lungaggini dello spoglio registrate in alcuni piccoli comuni. La coalizione di Silvio Berlusconi in provincia di Lodi (alla Camera) raggiunge il 35,9 per cento, dato che ne sancisce la vittoria a livello territoriale. Ma rispetto al 53,9 fatto registrare nel 2008, il passo indietro è enorme. Il principale partito della coalizione berlusconiana, il Pdl, arretra dal 35,47 per cento del 2008 al 22,86 del 2013. Male anche la Lega nord, che passa dal 18,43 all’11,05 e alla quale probabilmente non è bastata l’“operazione pulizia” a colpi di ramazze varata da Bobo Maroni, segretario molto gradito in molte sezioni lumbard del Lodigiano. Fratelli d’Italia, alla prima esperienza quest’anno, non va oltre un deludente 1,9 per cento, nonostante il grande “battage mediatico” (almeno a livello locale) e il presunto traino che si pensava potesse arrivare dall’assessore provinciale Nancy Capezzera, che in campagna elettorale non ha esitato a sposare posizioni critiche nei confronti del Pdl.

Sull’altro fronte, il centrosinistra fallisce ancora l’obiettivo di imporsi a livello provinciale. Nel 2008 Walter Veltroni si era fermato al 31,86 per cento, stavolta Pierluigi Bersani non è andato oltre il 29,3 per cento. Una piccola soddisfazione per l’elettorato di Bersani è rappresentata dal fatto che il Partito democratico è diventato il primo partito a livello provinciale, con il 27,03 per cento alla Camera. Ma in questo successo più che l’avanzata del Pd (che anzi arretra rispetto al 2008, quando era al 28,66) pesa moltissimo il crollo verticale dei consensi del Pdl.

Molto interessante lo scenario su Lodi città, chiamata al voto a maggio per eleggere il nuovo sindaco. Il primo partito (secondo i dati della Camera) è il Partito democratico, che arriva al 30,35 per cento e stacca di oltre dieci punti (un’enormità) il Popolo della libertà, fermo al 19,87 per cento. I “grillini” a Lodi vanno peggio rispetto al dato provinciale, e alla Camera si fermano al 16,28 per cento. La scelta civica di Mario Monti a Lodi città va invece meglio rispetto ai dati provinciale e nazionale; crolla al contrario l’Udc di Pierferdinando Casini. Male nel capoluogo anche la lista di Antonio Ingroia. Quanto al Carroccio, il dato cittadino e quello provinciale non si discostano: il partito di Maroni ha vissuto giorni migliori.

Si confermano due storiche “roccaforti”. Sant’Angelo, città che ha sempre regalato larghi successi alla Democrazia cristiana prima e al centrodestra poi, premia Silvio Berlusconi con il 50,02 per cento. Staccati il centrosinistra (19,81) e il Movimento 5 Stelle (16,89). Lodi Vecchio, “piazza rossa” per antonomasia, vede davanti Pierluigi Bersani (35,7 per cento), seguono il centrodestra (30,68) e Beppe Grillo (19,4).

A Codogno vince Silvio Berlusconi (32,68), secondo il centrosinistra (30,47), terzi i “grillini” (19,71). Il Pd è però il primo partito cittadino. A Casale primo Pierluigi Bersani (34,54), seguito da Silvio Berlusconi (30,56) e Beppe Grillo (19,41).

Spicca infine una “pattuglia” di comuni nei quali il Movimento 5 Stelle raggiunge o supera la coalizione di centrosinistra: Casaletto Lodigiano, Caselle Landi, Galgagnano, Merlino, Pieve Fissiraga, Santo Stefano Lodigiano, Terranova de’ Passerini e Villanova Sillaro.

Lorenzo Rinaldi

La Provincia di Lodi si conferma terra di centrodestra, ma Berlusconi registra consensi in netto calo. Perde voti anche la Lega, mentre Monti si ferma al 10,5 per cento. Il Pd comunque è il primo partito in provincia e a Lodi

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