Zona 20, un’altra soluzione, giacché i bravi architetti non mancano

Gent. Direttore,ho letto su Il Cittadino di mercoledì l’articolo riportante le varie considerazioni sull’istituzione della zona 20 e non credo che il problema stia tanto nella velocità e nella possibilità della sua misurazione, ma nella sistemazione generale della zona. Se si prova a sbirciare il tachimetro mentre la si percorre come d’abitudine, senza sforzarsi di andar piano, ci si accorge che ci sono dei tratti in cui tale folle velocità non la si raggiunge neppure; forse si è tentati di andare più veloce in alcuni tratti di via Magenta, ma rispettare il limite non è di grande sacrificio e, dato che nessuno può controllare se lo si supera di qualche chilometro, direi che il problema non esiste. Pensare di andare a 50 all’ora in quelle vie è sicuramente da incosciente e l’indicazione del limite a 20 km richiama solo l’attenzione dell’autista. Ciò che mi lascia perplesso è invece, innanzitutto, il parcheggio a zig zag, che mi pare decisamente pericoloso, nonché la nuova segnaletica che indica la precedenza pedonale e che riporta in bianco su fondo blu, anziché i soliti omini, bimbi che giocano a palla: sembra un incitamento a giocare in strada, cosa di estrema pericolosità ! Ve li immaginate i bimbi che corrono fra le auto parcheggiate o sbucano d’improvviso dai portoni? Altro che 20 all’ora ! Ci mancherebbe poi anche la palla che potrebbe finire fra le ruote di un ciclista o costringere l’automobilista a scarti improvvisi. E come gestire la cosa dato che la precedenza è loro? Qualunque cosa succeda l’automobilista avrebbe sempre torto. Ciò significa anche che pedoni e ciclisti possono camminare appaiati in mezzo alla strada e che l’auto li debba seguire come in processione? Ed il solito ciclista che sbuca all’improvviso ed è autorizzato a procedere contromano magari rigandoti l’auto, avrebbe ragione lui? Sempre sperando che nessuno si faccia male…..Stendiamo poi un velo pietoso sulla “riqualificazione”. Tolti i tratti piacevoli e ben fatti dove è stato posato il porfido, quelli asfaltati senza alcun cordolo di raccordo fra strada ed edifici sono orripilanti.Dove sono finiti i bei lastroni di pietra che delimitavano i vecchi marciapiedi? Ammesso e non concesso che l’idea di eliminare i marciapiedi sia giusta, gli storici e preziosi lastroni potevano fungere da raccordo, dando all’occhio che osserva la via un senso di ordine, di arredo e di lavoro ben finito. Se i lastroni non si fossero dimostrati adatti allo scopo per le loro dimensioni, si sarebbe potuto individuare un’altra soluzione giacché i bravi architetti non mancano, ma lasciare l’asfalto steso come capita a congiungere i muri o le pietre degli edifici non è certo qualificante. Via Magenta, in contrapposizione ad un corso Archinti dignitoso, anziché una via di un centro storico appare oggi come una via secondaria di paese dove i residenti sperano, prima o poi, che arrivino i soldi per “riqualificarla “.Grazie per l’ospitalità

© RIPRODUZIONE RISERVATA