Vogliono solo che nessuno disturbi il manovratore

Egregio direttore, nell’ultima seduta del Consiglio comunale di Lodi il Sindaco e il Pd di Lodi hanno ufficialmente preso posizione a favore dell’abolizione della figura del segretario generale. Complimenti! Apprendiamo dai resoconti della stampa locale che secondo il sindaco Uggetti «la figura giuridica del segretario comunale assomiglia molto ad una casta». La prima domanda da rivolgere al Sindaco e alla sua forza politica d’appartenenza è: Casta? A chi? Forse qualcuno desidera che i sindaci e i segretari comunali si parlino come gli animali del presepe che si scambiano epiteti legati al proprio aspetto fisico? Bisognerebbe anche consigliare al Sindaco di Lodi di dotarsi di un pallottoliere dal momento che in più occasioni pubbliche ha sostenuto che il segretario generale costa al Comune di Lodi sui 250.000 euro. In realtà, proprio dal sito internet del Comune di Lodi apprendiamo che il segretario generale appena collocato a riposo comportava una spesa massima per il comune di euro 126.142 di cui ventitremila euro erogati a titolo di diritti di segreteria, che non sono un costo per il Comune dal momento che i diritti di segreteria sono versati dalle controparti contrattuali. Le parole del Sindaco appaiono, inoltre, offensive soprattutto verso i giovani segretari comunali dei corsi per l’accesso in carriera (cosiddetti COA) i quali, dopo un percorso formativo assai impegnativo, non riescono ad iniziare la propria attività lavorativa perchè i comuni con popolazione inferiore a tremila abitanti non hanno i mezzi economici per assumere un giovane segretario. Questo dimostra che la categoria dei segretari comunali e provinciali ha pagato e sta pagando un prezzo altissimo non solo alla generale situazione di crisi della finanza pubblica, che impoverendo i piccoli comuni congela il naturale turn-over della categoria, ma soprattutto alle nuove regole di nomina introdotte con la riforma Bassanini che attribuiscono al Sindaco e al presidente della Provincia la più ampia discrezionalità nello scegliere un segretario di propria fiducia. Secondo il ragionamento del Sindaco di Lodi si dovrebbero licenziare anche tutti i direttori generali delle A.s.l. e delle Aziende ospedaliere. Infatti non sono i direttori generali che vanno in sala operatoria a praticare gli interventi chiurgici e non sono i direttori generali che nei laboratori di analisi eseguono gli esami del sangue e delle urine. Eppure non bisogna essere scienziati di teoria dell’organizzazione aziendale per capire che solo una figura di vertice monocratica preposta alla direzione di un apparato organizzativo può assicurare una visione unitaria di quella realtà e nel contempo presiedere ai meccanismi di miglioramento dei processi di lavoro e alle correzioni delle disfunzioni. Le forme di direzione direttoriali o di stampo “sovietico” (da “soviet” termine che qui viene usato in senso neutro e non ideologico) non hanno mai lasciato grandi tracce nella storia. Non voglio scadere nel “benaltrismo” ma nel panorama delle pubbliche amministrazioni ci sono tante altre categorie di dirigenti pubblici che prendono retribuzioni ben più alte dei segretari comunali e che godono di rendite di posizione invidiabili. Da anni gli studiosi di scienza dell’amministrazione pubblica hanno puntato il dito verso il fenomeno dei magistrati amministrativi che assumono cariche ministeriali come Capo di Gabinetto, Capo dell’Ufficio Legislativo o direttore generale. Pochi sanno che a questi fortunati signori viene consentito di cumulare lo stipendio di magistrato amministrativo con quello di alto dirigente ministeriale. E non sempre la presenza di questi supergiuristi si straduce in una maggiore qualità dell’attività amministrativa o degli atti regolamentari prodotti nei ministeri in questione.La storia politica del nostro paese vede oggi un ex sindaco Presidente del Consiglio e segretario del partito di maggioranza relativa, un altro ex sindaco portavoce del primo, e un altro ex sindaco sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri raccogliere nelle loro mani «le magnifiche sorti e progressive» del popolo italiano, il quale attende riforme, crescita economica e discontinuità nei confronti della politica italiana degli ultimi venti anni. E cosa fa l’attuale classe politica? Se la prende con i segretari comunali, in omaggio all’imperativo categorico del «non disturbare il manovratore»!

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