Rubriche/Lettere
Mercoledì 28 Novembre 2012
Viviamo in tre con 700 euro di pensione. E i parlamentari?
Egregio direttore, subito le dico che non voglio che il mio nome e cognome appaiano su questa lettera, perché ci è rimasta solo la dignità, almeno quella ce la lasci.Spero che l’assessore regionale della Lombardia che si è lamentato dei tagli al suo lauto stipendio legga questa mia lettera e ne tragga le conclusioni, lui che non può vivere con quattromila euro al mese.Viviamo in una casa comperata con tanti sacrifici. La mia pensione è di 680 euro mensili.Mio figlio, operaio, da maggio lavora quattro ore al giorno, non prenderà neanche la cassa integrazione perché la ditta non passa i 15 dipendenti.A mia moglie l’Inps passa 22 euro mensili: non sono inventati, le allego i cedolini. Una domanda: posso trasformare mia moglie in una extracomunitaria? Loro dopo anni che sono qui in Italia la sociale la prendono, ma non 22 euro.Grazie per il tempo che mi ha dedicato.
In una situazione economica drammatica come questa penso che prima di prendercela con gli extracomunitari (che stanno lasciando in massa l’Italia perché anche per loro la vita è diventata durissima) sia doveroso chiedersi per quale motivo i nostri rappresentanti in parlamento non abbiano trovato il tempo di tagliarsi lo stipendio. L’entità del quale, se commisurato al lavoro di Camera e Senato, è enorme.
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