Ma quale città dell’hockey? Pubblico qui pubblico là e poi per una gara di eurolega importantissima, contro una temibile compagine portoghese c’erano sì e no 500 persone al Piermarini. Va bè, c’era in contemporanea il Milan (sono milanista, purtroppo) ma per questo bastava andare alle 3 cascine senza nulla pagare.Per l’amor del cielo, nessuno è obbligato ad assistere ad un avvenimento sportivo, ci mancherebbe, ma per una partita del genere l’apporto del grande pubblico (quello che bisognava lasciare alla Bassiana l’auto) era determinante.È facile essere “tifosi” di una squadra supercompetitiva ma tifosi significa accettare quello che il convento passa e partecipare anche in un anno di transizione,come questo. Chi mi legge dirà: tu parli perché non paghi. Sì, d’accordo, ma guardate che non sono obbligato a venire a fare le foto. Il Cittadino ha fotografi a iosa. Vengo perché il mio cuore è giallorosso da quando avevo i calzoni corti e di questo mi vanto. Questi nuovi e provvisori dirigenti hanno fatto i salti mortali per mettere assieme una squadra di serie A decente e poi i giocatori, oltre che umili e simpatici si impegnano sempre alla morte ed hanno accettato di vestire il giallorosso perché pensavano di trovare un palazzetto tutt’altro che mezzo vuoto. Forza gente, diamoci da fare, altrimenti rimuoviamo la statua dalla stazione perché Lodi non è certamente la capitale dell’hockey.
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