Usano i cestini portarifiuti per i sacchi dell’immondizia

Signor direttore, lascia l’amarezza in bocca leggere sulle pagine del «Cittadino» con costante frequenza la notizia di discariche abusive presenti ovunque.Non è vero - come dice qualcuno - che è tutta colpa degli immigrati extracomunitari, perché questi signori raramente possiedono automezzi tali da poter trasportare in campagna gli ingenti quantitativi di materiale edile (calcinacci, eternit, tegole, ecc.) che caratterizzano i contenuti delle discariche. Lungo le rive dei fossi e nelle stradine di campagna si incontra di tutto: lavatrici sfondate, motorini senza ruote, divani senza fondo, poltrone rosicchiate. È tutto materiale che le piazzole dei rifiuti ingombranti presenti in ogni paese, anche nei più piccoli, ricevono senza difficoltà. Eppure l’inciviltà dei nostri concittadini non conosce confini.E come possiamo lamentarci delle discariche abusive che proliferano nei campi, se nelle città assistiamo agli stessi eventi? Attorno ai cassonetti viene abbandonata robaccia di ogni genere, dai televisori ai comodini. Per non dire dei cumuli di sacchettini di plastica che sono ammonticchiati presso i cestini portarifiuti. Questi dovrebbero venire utilizzati solo per le carta o per immondizia in piccola quantità. E invece c’è sempre il solito cretino che non si tiene in casa per un giorno la sua produzione quotidiana di immondizia: lega il sacchettino, e con questo va a coprire l’imboccatura dei cestini portarifiuti. È quanto succede anche a Lodi: a farlo non sono solo taluni anziani fuoriditesta, ma ci sono colf che in bicicletta escono dai portoni delle residenze degli abitanti della “Lodi bene” e, quasi senza fermarsi, depositano il sacchetto dento i cestini. L’ho visto fare tante volte, e mi rammarico che di tutto questo non se ne accorga chi di dovere, ossia chi ha scelto di svolgere una professione con indosso una divisa.

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