Gent.mo Direttore, ho appreso sull’edizione odierna (18-09-2012) del Vs giornale che l’assessore all’ecologia di Sant’Angelo Lodigiano ha asserito che la nuova casa dell’acqua non è in grado di erogare acqua in quanto… mancante di una vite!
Sinceramente mi verrebbe da chiedere dove si fosse al momento del collaudo preventivo alla messa in opera ma lascio, volentieri, questi interrogativi a chi ha fatto sua la bandiera della perenne polemica nei confronti dell’Amministrazione comunale.
La mia perplessità, da cittadino attento, nasce dal fatto che una direttiva europea del lontano 1998, sanciva l’obbligo di informazione sulla qualità dell’acqua destinata al consumo umano. A oggi non ho avuto modo di notare sulla casa dell’acqua, o nelle sue immediate vicinanze, alcun cartello riportante un prospetto similare a quello che viene esposto sulle etichette delle, anche meno blasonate, bottiglie dell’acqua presenti in tutti i punti vendita di alimentari.
Quindi mi chiedo, dato che potrei essere fra i possibili acquirenti - non mi posso definire del tutto beneficiario visto che è richiesto un contributo per l’acqua gasata che in altri comune invece è gratuita a parità di quella naturale _ perché dovrei preferire un acqua di cui non conosco assolutamente nulla? Mi metto soprattutto nei panni di quelle persone affette da alcuni problemi fisici (calcoli renali ad esempio) che devono essere particolarmente attente alla qualità di quello che bevono e che sicuramente diserteranno verso altri lidi a causa della poca informazione fornita destinando una buona opportunità al dimenticatoio se non addirittura alla chiusura a causa dello scarso utilizzo. La ringrazio per lo spazio dedicatomi. Cordialmente
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