Una strage di piante lungo la strada da Montanaso all’Adda

Saranno stati tutti pericolanti come quelli della cascina della moglie del presidente del parco? In questi giorni chi si avventura da Montanaso verso l’Adda non può non notare il sistematico taglio di alberi in pieno territorio del Parco Adda Sud, lungo una strada asfaltata che è vietata ai comuni mortali ma trafficata dai camion diretti a un impianto di trattamento inerti. Alberi anche di venti o trent’anni tagliati con precisione scientifica, sufficienti per caricare numerosi autocarri. Solamente poche piante, forse perché appartenenti a essenze protette, vengono risparmiati dalle motoseghe che hanno fatto strage di centinaia di piante, dalle porte del paese fino al fiume. Ora, sul sito del Parco Adda Sud di documenti autorizzativi relativi a Montanaso non ne vengono riportati: forse chi scrive ha cercato male, forse si tratta di provvedimenti che non devono nemmeno venire pubblicati sull’albo pretorio. Lo spettacolo però è impressionante. Anni fa le strade che portavano alle cascine o alle ville di campagna erano incorniciate da un arco di vegetazione. Ora ci si accontenta di filari di alberi. Ma quanto ci vorrà perché la strada torni bella come era lo scorso anno? Un quarto di secolo? Ci si augura che gli agricoltori che trarranno profitto dalla legna siano obbligati a ripiantumare tuttii gli alberi tagliati e che non vengano messi a dimora stecchini dove c’erano robusti tronchi. Sarà tutto in regola, ma l’immagine è quella della deforestazione della foresta amazzonica. Agli uccelli non resterà che fare il nido altrove, magari fra le tramogge di qualche cava. Sarebbe forse ora che gli ambientalisti alzino la voce, visto che non stiamo parlando di una coltivazione di pioppi, ma di alberi che da sempre contornavano la strada, con la funzione, anche, di contenere la velocità del vento al suolo e di proteggere anche le colture.Cordiali saluti

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