Egregio Signor Direttore, leggo su ‘Il Cittadino’ di oggi la lettera della signora Daniela Marchiotti ed annoto come anche alla mia porta si siano presentati - qualche giorno fa - due giovani sedicenti emissari di EnelEnergia.Sono di solito gentile con le persone che svolgono un lavoro improbo, ma alla pretestuosa richiesta di ‘controllare il mio contratto perchè potrebbero esserci degli errori’ li ho bruscamente congedati rispondendo che, essendo avvocato, mi ritenevo più adatto di loro a controllare i miei contratti personali.Il problema è che finchè sarà data facoltà ai fornitori di avvalersi dello scudo di agenti e subagenti, continueremo ad essere perseguitati da una pletora di personaggi ambigui, spesso portati a procurarsi, anche in modo illegale, qualche magra provvigione.Tale uso vanifica ogni strumento di tutela (quale, ad esempio. le leggi sulla ‘privacy’ - di impaccio solo a chi non è solito violarle - ed il recente ‘Registro Pubblico delle Opposizioni’ contro le chiamate telefoniche indesiderate, istituito con D.P.R. 178/2010) perchè ad effettuare le operazioni fastidiose e poco trasparenti non sono più i fornitori stessi (di energia, telefonici, etc.) ma una miriade di soggetti praticamente irrintracciabili perchè distinti seppur celati sotto il loro nome.Auspico una legge per la quale i fornitori di servizi pubblici essenziali (e per fortuna il recente referendum sull’acqua ci ha privati di una nuova branca di potenziali persecutori!) debbano operare, sia nella stipulazione dei contratti che nei casi di reclamo, sempre e solo tramite proprie strutture, abolendo agenti e call center: sarebbe un segno di civiltà!Ringrazio per la cortese attenzione e porgo un cordiale saluto
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