Una persona disabile non è in condizioni di svantaggio?

Le leggi,non le regole, vanno rispettate.In riferimento alla risposta data dall’assessore alla viabilità del comune di Lodi Alberto Tarchini all’articolo di denuncia pubblicato su Il Cittadino del 3 agosto scorso voglio esprimere alcune considerazioni. Come l’assessore spiega esaurientemente le regole per il rilascio del pass disabili a Lodi prevedono che l’intestatario del contrassegno si rechi di persona presso gli uffici per firmarlo alla presenza di un pubblico ufficiale essendo (a detta dell’assessore) un documento strettamente personale. Mia mamma si muove solo su una carrozzella ma spesso non si sente di uscire di casa e nei giorni scorsi( è possibile firmare solo il Lunedì o il mercoledì) non si è sentita di farsi condurre agli uffici viabilità. Ma perché il Comune di Lodi non si adegua a consentire il rilascio dei pass su delega cartacea? (mi risulta che il comune di Bergamo e il comune di Milano già lo facciano). Persino Il passaporto, documento strettamente personale per eccellenza, può essere ritirato con delega.Ma vorrei aggiungere un’ altra considerazione. L’articolo 2 della legge 1° marzo 2006 n. 67 «Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni» pubblicata sulla gazzetta ufficiale n. 54 del 6 marzo 2006, definisce la «Nozione di discriminazione» distinguendo e spiegando la «discriminazione diretta ed indiretta».In particolare l’articolo 2 di detta legge cita testualmente: «Si ha discriminazione indiretta quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento apparentemente neutri mettono una persona con disabilità in una posizione di svantaggio rispetto ad altre persone».Una persona con riconosciuta invalidità del 100% per totale incapacità a deambulare non è forse «in condizioni di svantaggio rispetto ad altre persone»?

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