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Giovedì 03 Marzo 2016
Un tavolino abbandonato: ecco come l’ospedale tratta chi dona il proprio sangue
Donare: la parola stessa ce lo ricorda, un dono è qualcosa che si dona senza pretendere nulla in cambio, e fino qui siamo d’accordo tutti , ma almeno “dopo” vedi il sorriso sulle labbra di chi lo ha ricevuto, ecco , io questa mattina ho “donato” il mio sangue! Ospedale di Melegnano mi hai proprio delusa! Ho ricevuto i soliti bei sorrisi dalle infermiere, carinissime , con cui ho instaurato negli anni un bellissimo rapporto, baci e abbracci dalle addette al ricevimento dei donatori( io le considero delle vere amiche a cui voglio bene) e per non dimenticare nessuno voglio ricordare la professionalità dei medici del centro trasfusionale a cui va tutto il mio rispetto, però questa mattina mi sono sentita per la prima volta una “mezza calzetta” pur avendo al mio attivo più di 100 donazioni sangue! Ora, io non so e non voglio neanche sapere chi ha avuto la brillante idea di relegare in un angolo della mensa un tavolinetto (a cui ho scattato delle foto che allego) adibito alla ristorazione dei donatori , ma vi rendete conto che colpo al cuore è entrare li? Neanche un cane se per caso ci si sentisse male , una misera scatola dove i donatori devono mettere il “buono bar” termos per il the o caffè o non so quale altra bibita poteva esserci, bicchieri di plastica dove chiunque poteva farci dentro qualsiasi cosa ( ma avete pensato che senza controllo pure la zingara che è all’ingresso se ne può servire liberamente?). E dov’è l’igiene a questo punto? Beh, io sono andata al bar a fare colazione, come sempre , e ho pagato di tasca mia, perché io se dono lo faccio col cuore, e più del mio sangue non posso dare, però ho una dignità e voglio , pretendo, esigo , che sia rispettata , voi non so... distinti saluti e fino all’ultima goccia di sangue. Evviva l’Avis e chi si prende cura dei suoi donatori.
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