Gli assessori sono più bravi di noi! Loro sì che hanno capito come si fa a riciclare, come si divide e si butta la spazzatura. Noi, invece, siamo tutti degli incapaci. È evidente, lo pensano davvero in Broletto. La dimostrazione sta nella quantità di rifiuti non ritirati in aumento. Quella montagna di immondizia che ogni giorno, ad ogni giro, viene lasciata al cliente, cioè in carico a tutti noi. Ma come, viene da chiedersi, invece di migliorare e di agevolare la raccolta, le cose peggiorano? Già, perché ora che il rodaggio è fatto, il sistema inizia la fase di rifinitura. Ovvero migliora il controllo «capillare», tanto che c’è un «omino» - l’operatore a cui va sinceramente tutto il rispetto del mondo per l’importante lavoro che fa - che è obbligato ad aprire i sacchetti, pure quello fetido dell’umido, per vedere se all’interno c’è solo ciò che è previsto «dalla rigida e intimidatoria legge della differenziata». Altrimenti, stop, resta tutto lì! Tutto da rifare, da ridividere, tra odori e marciumi, perché così si vive ecologico,così si da prova di grande civiltà. Ma va là! Fa solo schifo punto. Non è questo il modo, e soprattutto, non è un lavoro che compete ad ogni singolo cittadino quello di passare ore a dividere minuziosamente gli scarti. Altrimenti perché pagare una onerosissima tassa sui rifiuti? Solo per sollevare il Comune dal «lavoro sporco»? E poi: se non si ritira l’umido, oppure la carta o la plastica, perché sono «smistati male», c’è il rischio che la gente abbia (tanta) voglia di buttarli di nascosto da qualche parte! Qualunque luogo, strade, rogge, campi etc... pur di non tenersi la spazzatura in casa fino alla prossima raccolta. Atteggiamento guarda caso in aumento esponenziale a giudicare dello sporco sparso, che sempre più si accumula per le vie della città. Sporcizia ovunque, bidoncini stracolmi abbandonati, uno schifo epico. Dimostrazione che questo sistema oggettivamente medioevale, venduto come moderno e socialmente sostenibile, non funziona, ed è stato studiato molto male. Dando per scontato che affidare alla gente il problema del differenziare a monte i rifiuti fosse una trovata geniale. Invece no. Perché chiunque di noi può sbagliare (e figuratevi ad esempio gli anziani) ma l’errore in questo sistema non è contemplato. Detto che anche i bimbi dell’asilo hanno ormai capito che solo con un impegno nazionale e un coordinamento forte con la grande distribuzione (che produce il grosso dei contenitori e dei materiali che poi scartiamo nell’uso quotidiano) si può intervenire efficacemente per realizzare una filiera di recupero/riciclo intelligente. Lo fanno con successo in altre nazioni, dovremmo farlo anche noi. Perché anche il suddetto omino che mette le mani nel nostro umido ne ha già piene le scatole e, infatti, è pronto a scioperare nei prossimi giorni per le condizioni (e il contratto) disagiate in cui è costretto a lavorare. Come dargli torto, quanti di voi lo farebbero? E tra gli amministratori? Quelli belli e profumati che tanto ci hanno messo la faccia e anche sul social network si vantano di quest’idea meravigliosa del porta a porta, ma vivono chiaramente col paraocchi per non vedere la realtà... Questa premiata ditta di assessori & Co. che ha portato di fatto lo sporco, da pochi concentrati punti di raccolta, allo spargimento in giro per tutta la città. Allora, siccome è brutto, poco igienico e fa pure un po’ schifo vedere la spazzatura che resta lì sul marciapiede fino a metà mattina, o che appunto non viene del tutto raccolta (tra l’altro sempre pagando la salata tassa è bene ricordarlo), facciamo così: portiamola in un unico punto, magari proprio in Broletto! Così bravi loro gli amministratori laureati in ingegneria dei materiali, che potranno spiegare a ciascuno di noi come si separa il tutto correttamente. Come fare per evitare di farsi lasciare quel benedetto umido etc... sulla porta di casa. E se poi per questa chiara provocazione la bella piazza del Broletto dovesse diventare una nuova discarica in balia di corvi e piccioni, come già capita in tante altre zone esasperate della città, i colpevoli di questo scempio retrogrado, gli incivili, sia chiaro, non saremo certo noi cittadini.
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