Un sindacato deve difendere il minimo garantito

Perché la Fiom-Cgil “a volte” non firma. A volte e solo in taluni casi, non firma, perché ritiene da sempre che Il Contratto Nazionale di Lavoro, l’unico strumento garante per il lavoratore di avere trattamento economico e normativo corretto per il lavoro che svolge, non possa essere di volta in volta derogato dalle richieste delle aziende. Del resto, quello che chiedono le aziende è sempre la stessa cosa, a fronte di possibili investimenti, maggiore flessibilità e minor costo del lavoro.Sulla flessibilità forse dimentichiamo che abbiamo circa 42 tipologie di contratti flessibili che le aziende possono utilizzare, più l’orario plurisettimanale previsto dal Contratto Nazionale di Lavoro, eppure a volte ci spiegano che non è sufficiente, ma allora perché nella stragrande maggioranza delle aziende si riesce ad utilizzarli senza deroghe?E sul costo del lavoro, i lavoratori, con sacrificio pur a volte disposti a rinunciare a salari aggiuntivi, devono rinunciare anche al salario contrattuale?Siamo convinti che con tutte queste possibilità di discussione si possa, come avviene di solito, trovare soluzioni ai problemi della competitività tra aziende, senza rinunciare al minimo garantito dal Contratto Nazionale di Lavoro, che è compito di un sindacato difenderlo.La Fiom-Cgil, a volte, non ha firmato, ma è sempre rimasta al tavolo delle trattative difendendo le sue posizioni a tutela dei lavoratori e ha comunque permesso di limitare e contenere le richieste dell’azienda che andavano ben oltre il Contratto Nazionale di Lavoro e che la Fim-Cisl avrebbe comunque condiviso. La Fiom-Cgil ha firmato e firma decine di accordi tutti i mesi per tutte le problematiche inerenti i temi del lavoro e non ha bisogno di dimostrare di essere il sindacato più rappresentativo della categoria, il dato della recente campagna di rinnovi delle Rsu lo dimostra con il 70% dei consensi.La conservazione del posto di lavoro è l’obiettivo principale da perseguire, ma questo non vuol dire che farlo debba annullare anni di lotte fatte per ottenere condizioni di lavoro ed economiche migliori.Infine la democrazia non va usata a fasi alterne, il voto dei lavoratori è fondamentale, ma questo deve essere esercitato in maniera libera e democratica, anche quando si rinnova il Contratto Nazionale di Lavoro o quando si modificano temi che non sono solo individuali ma fanno parte di rinunce ad accordi collettivi o nazionali, il voto deve essere espresso senza condizionamenti e in modo segreto con un referendum certificato, non per alzata di mano, pur sapendo che mettere il lavoratore davanti alla scelta se perdere il posto di lavoro o mantenerlo a condizioni peggiorative è una scelta a senso unico.

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