Un Pontefice di riscatto e liberazione per i vietnamiti

Il Cardinale elettore vietnamita Pham Minn-Man è giunto , per ultimo, a Roma per partecipare al conclave che dovrà eleggere il nuovo Papa. Che la sua condizione di ultimo arrivato, nominato da Papa Giovanni Paolo II, dalle segrete dei carceri di un Paese, il Vietnam dove si sono compiuti molti altri martìri, di cattolici come di buddisti, che hanno visto, come vittime, proprio coloro che professavano la proprio fede assieme ed inscindibilmente alla rivendicazione nonviolenta «per ciascuno» del diritto umano alle libertà religiose, costituisca l’inverarsi della promessa evangelica de «gli ultimi saranno i primi», qui , in terra, ora. Che il simbolo riconosciuto rappresentante della condizione di una popolazione multietnica soggetta in parte minoritaria a sterminio tuttora in corso, sia Pontefice di liberazione e riscatto dei vietnamiti e di tutti gli abitanti del mondo. Dall’inizio del Conclave entrerò in sciopero della fame secondo le tradizionali modalità poste in atto da sempre da Marco Pannella e dai Radicali. Per una volta gli chiedo di essermi compagno (lui che è sempre stato iniziatore), se crederà e potrà.

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