Un banino di conio nuovo capisce che serve più pulizia

Egr. Sig. Belloni, Sindaco di S.Colombano al Lambro, innanzi tutto la ringrazio per avermi risposto dalle pagine del Cittadino, fatto apprezzabile e non sempre così scontato. Volevo solo precisare che la mia non è una segnalazione polemica, ma come diceva nel suo scritto, solo una buona causa a cui dare la giusta attenzione, visto che i beni storici ed artistici sono un patrimonio collettivo. Quello che a Lei è sembrata “...una presa di posizione pretestuosa, tesa a creare polemiche inutili e dannose.” non è altro che una riflessione sul modus operandi in ambito ambientale, storico e culturale a cui siamo abituati dalla vecchia politica dei lavori pubblici. Ho voluto segnalare i lavori di via Vittoria, ma le garantisco che non mi sarebbero mancati altri esempi. Non le sfuggirà certo la situazione in cui versa il Lazzaretto, le strade della collina invase da erbacce ed anche un po di rifiuti. Come pure penso avrà notato il parco interno al Castello, che versa in condizioni di degrado. In fondo anche a Lei basterebbe fare una passeggiata nei luoghi più rappresentativi del nostro Borgo per cogliere questa situazione. Mi chiedo come mai non lo abbia ancora fatto, perché per rimediare a quanto descritto ci vorrebbe poco. Solo un po’ di pulizia. Capire che per migliorare la nostra vita di cittadini, si può e si deve, a partire dalle piccole cose, come pulire un’aiuola, illuminare meglio un parco, evitare di scavare buche per poi doverle riscavare e poi riempirle di nuovo, con aggravio di costi e tempo, oltre ad essere già un grande risultato è una necessità che travalica le posizioni politiche, investendo trasversalmente ogni sentire civico. Per questo motivo anche un banino di nuovo conio come me, questo lo capisce. Mi creda caro Sindaco, per avere a cuore il bene collettivo, non è richiesta la patente di banino D.O.C, (quella serve solo al vino) ma è sufficiente un minimo di spirito di osservazione e di critica costruttiva. Per la via Vittoria, che come ripeto è un tracciato storico, sarebbe stato opportuno concordare con l’impresa appaltatrice degli scavi, una modalità più rispettosa dell’esistente, impegnandola ad eseguire i ripristini con il materiale recuperato (invece di farlo sparire). Per esempio sarebbe bastato non utilizzare il bitume per tamponare le buche, ma piuttosto la sabbia o la ghiaia; perchè come bene sapranno i suoi tecnici una volta “sporcato” l’acciottolato con il bitume sarà molto difficile recuperare le pietre, anche in vista di una ristrutturazione complessiva della strada. Per concludere, egregio Belloni, mi auguro che oltre ogni nostra divergente visione politica, in futuro venga posta più attenzione nell’esecuzione di interventi su beni collettivi, soprattutto pensando che solo attraverso la valorizzazione del nostro patrimonio artistico possiamo trovare quella rivincita morale ed economica che da troppo tempo tarda ad arrivare. Quello che dovete fare Voi come amministratori pro-tempore e Noi come cittadini, è quello di contribuire alla realizzazione di questo riscatto, impegnando le persone e competenze migliori, senza incertezze e senza compromessi......e la sfida parte proprio dai piccoli comuni e dai territori pregiati come quello storico ed ambientale della collina banina.

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