Torneranno a Lodi a fare nuove promesse?

Egregio direttore del «Cittadino», da lodigiano convinto ho creduto al grido d’allarme lanciato dai signori Divo Gronchi e Dino Giarda quando i due - a quel tempo rispettivamente amministratore delegato e presidente della Banca Popolare Italiana ex Popolare di Lodi - ci avevano detto che la storica banca fondata da Tiziano Zalli stava miseramente affondando a causa delle malefatte di Fiorani, che non restava che una cosa sola da fare, cioé la fusione con le Popolari di Verona e Novara. Poi, a distanza di anni, valutati i progressi compiuti dalla Lodi con un affermato management, abbiamo scoperto che la nostra Popolare avrebbe potuto rimanere autonoma.

Da lodigiano ho anche creduto alle promesse fatte dai signori Carlo Fratta Pasini e Fabio Innocenzi del Banco Popolare di Verona e Novara, quando più volte vennero a Lodi a fare promesse pubbliche in assemblee pubbliche, e quando qualcuno dei personaggi citati pose la propria firma sotto un documento di impegni economici per il futuro del Lodigiano. Impegni mantenuti solo in parte.

Da lodigiano mi chiedo e Le chiedo, egregio direttore, chi verrà ora a fare promesse circa la definitiva scomparsa dell’autonoma della Banca Popolare di Lodi? Chi si farà nuovamente vedere in città? Forse le medesime persone che hanno fatto le citate dichiarazioni pubbliche e hanno sottoscritto i sopracitati documenti?

E noi dovremmo credere loro?

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