Sul ricorso all’autorità di vigilanza ci era stata data piena ragione

Scrivo in relazione all’articolo comparso in data 13 febbraio sull’Ex Cavallerizza di Lodi, a firma G.B., dal titolo “Cantiere infinito tra intoppi e colpi di scena”. I giornali hanno il diritto di segnalare e criticare, ma hanno anche l’obbligo di dare notizie e informazioni complete e chiare.

L’articolo in questione mi cita a proposito di un ricorso “respinto due volte dal Consiglio di Stato e definitivamente rigettato con decreto del Presidente della Repubblica”.

Non ci sono due rigetti del Consiglio di Stato.

Il ricorso al Capo dello Stato, su parere vincolante del Consiglio di

Stato, era stato respinto. Ma c’era un altro ricorso all’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici (AVCP ora Autorità Anti Corruzione ANAC) presentato sia da me che dall’Ordine Architetti della Provincia di Lodi , ove ci è stata data piena ragione.

Le allego il testo (facilmente reperibile sul sito ANAC, cliccando

“cavallerizza” o a questo link: http://www.anticorruzione.it/portal/public/classic/AttivitaAutorita/AttiDellAutorita/_Atto?ca=4498

Le conclusioni dell’Autorità erano le seguenti:

- la procedura adottata non era in linea con la normativa vigente;

- non è stato esplicitato l’importo del servizio assunto a base di gara;

- la procedura non è stata trasparente sia in termini di pubblicità che di attribuzione dei punti;

- non è stato motivato perché riprogettare la pavimentazione, già svolta in altro appalto (vinto da me).

Le mie rimostranze sono state perciò considerate fondate nel merito.

Se ne dia atto e l’articolo, così integrato, avrà riferito notizie relative

alla mia persona più aderenti al vero. Grazie.

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