Stanno bombardando la Libia: dove sono i pacifisti lodigiani?

Egregio direttore, non sono leghista e solo l’atteggiamento di Umberto Bossi verso i problemi dell’immigrazione mi dà l’idiosincrasia. Devo però riconoscere al Senatur che è stato l’unico, in questo momento, a levare alta la voce contro i bombardamenti che gli aerei italiani stanno eseguendo in Libia. Bossi è l’unico a chiedere che abbia fine questa scandalosa guerra che l’Italia sta conducendo contro Gheddafi. E i pacifisti dove sono? Sono tutti scomparsi? Non tanti anni fa Lodi e il Lodigiano erano costellati dalle bandiere della pace. C’erano bandiere multicolori sulle facciate dei municipi, appese alle finestre delle case. Bandiere ovunque, anche nel cortile del palazzo arcivescovile di Lodi. A San Donato Milanese in un palazzo su nove balconi sette avevano la bandiera della pace, adesso più. I pacifisti sembra li abbiano ammazzati tutti, perché non c’è nessuno, ma proprio nessuno che alza la voce contro la guerra in atto in Libia. Cento anni dopo dell’invasione della Libia da parte del Regio Esercito Italiano siamo tornati a invadere lo “scatolone di sabbia” senza più metterci piede, ma sorvolandolo con i nostri aerei carichi di bombe. Vogliamo celebrare i 150 anni dell’unità d’Italia dimostrandoci per l’ennesima volta guerrafondai, e non nascondendo a nessuno che gli interessi che sono in gioco sono gli stessi: il petrolio. Per il petrolio siamo andati a bombardare l’Iraq di Saddam Hussein, per il petrolio stiamo bombardando la Libia di Gheddafi. Per il petrolio ammazziamo la popolazione inerte, donne vecchi e bambini. Questo è veramente scandaloso, così come è vergognoso che tutti coloro che organizzavano fiaccolate e manifestazioni per la pace all’epoca dell’invasione dell’Iraq adesso se ne stanno in silenzio, anche gli uomini di chiesa tacciono. Ma costoro non si specchiano mai, il mattino, quando si alzano dal letto?

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